La Catalogna ha votato in massa e si prende una rivincita su Madrid ed il governo di Mariano Rajoy , dopo l’annullamento del referendum di ottobre, lo scioglimento del parlamento e l’applicazione dell’art 155 della Costituzione. Le tre forze indipendentiste (JUNTSxCat, Erc-CatSì e Cup) ottengono la maggioranza assoluta dei seggi , 70 su 135, ma non quella dei voti arrivando solo al 47,5%. I catalani, che hanno battuto con l’82% degli elettori il record storico di partecipazione nella regione, hanno dato 47,5% dei voti ai separatisti e quasi il 52% dei voti alle parti che difendono l’unità di Spagna .
partito |
seggi |
2017 |
|
2015 |
voti |
cs |
37 |
25.48 |
|
– |
1102099 |
JxCAT |
34 |
21.75 |
|
– |
940.602 |
ERC |
32 |
21.49 |
|
– |
929.407 |
PSC |
17 |
13.94 |
|
12.81 |
602.969 |
CatComú |
8 |
7.48 |
|
– |
323.695 |
CUP |
4 |
4.47 |
|
8,25 |
193.352 |
PP |
3 |
4.26 |
|
8.54 |
184.108 |
PACMA |
0 |
0.89 |
|
0,73 |
38.520 |
Recortes Cero |
0 |
0.23 |
|
– |
10.114 |
PU M + J |
0 |
0.01 |
|
– |
573 |
Ciudadanos, il partito filo-governativo che si oppone agli indipendentisti, ha ottenuto una vittoria storica nelle elezioni catalane diventando la prima forza non-nazionalista che vince più seggi (37), ma ciò non ha impedito una maggioranza parlamentare del blocco pro-indipendenza, con la lista di Carles Puigdemont (JxCat) che ha superato quella di ERC di Oriol Junqueras. Ora si prospettano giorni difficili per Mariano Rajoy che contava su queste elezioni per indebolire gli indipendentisti.”Lo stato spagnolo è stato sconfitto, Rajoy e i suoi alleati hanno perso!”, Ha detto Puigdemont da Bruxelles. Le parti dovranno necessariamente riflettere sui risultati del voto, sedersi ad un tavolo e parlarsi, altrimenti sarà il caos istituzionale, sociale ed economico: se gli indipendentisti ottengono la maggioranza dei seggi nella Camera dei Comuni è pur vero che dovranno considerare che il 52% dei catalani ha votato contro le spinte secessioniste, riconoscere che la Catalogna è politicamente divisa. Madrid dovrà inoltre risolvere la spinosa situazione di Puigdemont accusato di “ribellione” e “sedizione” in esilio a Bruxelles e quella del leader del secondo partito indipendentista, Oriol Junqueras con il suo vicepresidente già in prigione. Impossibile immaginare un dialogo sereno e costruttivo con i maggiori interlocutori in queste condizioni.
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