Dagli avvertimenti , dalle minacce verbali si è passato ai fatti e, nella notte tra venerdì e sabato, Stati Uniti,  Regno Unito e Francia hanno lanciato un’offensiva congiunta contro le posizioni di Bashar al-Assad in rappresaglia per il presunto attacco chimico attribuito al governo siriano. “Un attimo fa, ho ordinato alle Forze Armate degli Stati Uniti di lanciare attacchi di precisione contro obiettivi legati alle capacità di armi chimiche da parte del dittatore siriano Bashar al-Assad,” ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel corso di un’audizione dalla Casa Bianca, “È in corso un’operazione congiunta con Francia e Regno Unito, li ringraziamo entrambi”. Non si è fatta attendere la risposta stizzita di Mosca:  L’attacco lanciato oggi contro la Siria dalle Forze Armate degli Stati Uniti, Regno Unito e Francia “non sarà senza conseguenze”, ha avvertito l’ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antónov. “Le peggiori paure si sono avverate. Non hanno sentito i nostri avvertimenti. Avevamo avvertito che queste azioni non rimarranno senza conseguenze. L’intera responsabilità ricade Washington, Londra e Parigi,” Antonov ha concluso nel comunicato ufficiale rilasciato dall’Ambasciata. L’atmosfera sul Medio Oriente diventa, quindi, sempre più incandescente e vede le maggiori potenze mondiali sfidarsi muscolarmente, in un folle braccio di ferro, lasciando da parte ogni forma di diplomazia ed imboccando una strada pericolosa il cui approdo finale potrebbe condurre verso un precipizio.