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Trump va via da Taormina lasciando gli alleati con un pugno di mosche
Si è concluso il viaggio di nove giorni all’estero del presidente degli Stati Uniti di America Donald Trump che , come nelle previsioni, è stato ricco di colpi di scena e curiosità. Primo dato interessante è rappresentato dal capovolgimento della politica estera tradizionale degli Stati Uniti che ha visto usare la carota con i leader del Medio Oriente, dove ha concluso contratti per 110 miliardi di dollari di vendite di armi con l’Arabia Saudita , mentre il bastone con gli alleati tradizionali europei , ai quali ha chiesto, senza mezzi termini, di pagare di più per la loro difesa.
Al vertice dei Sette di Taormina , Trump ha rifiutato le richieste dagli altri sei alleati di ottenere il sostegno degli Stati Uniti per l’accordo sul clima di Parigi, insistendo di aver bisogno di più tempo per prendere una decisione.
Unico punto di accordo si è avuto sul terrorismo: Trump ha auspicato una maggiore cooperazione internazionale nella lotta contro i militanti islamici, una minaccia seria come lo dimostrano gli ultimi episodi dell’attentatore suicida di Manchester , in Inghilterra, e l’uccisione di cristiani copti in Egitto.
Trump, ha lasciato il vertice di Taormina saltando la tradizionale conferenza stampa di fine viaggio per evitare di affrontare domande sulla serie di problemi che dovrà affrontare al suo ritorno a Washington.
Negli archivi di questo vertice rimarrà anche il suo comportamento tipicamente sfacciato e la storica spinta al primo ministro del Montenegro per arrivare in prima fila nella foto di famiglia che ha generato i titoli in tutta Europa.