UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Trent’anni anni fa il Napoli vinse lo scudetto e la città…
Il 10 maggio del 1987 è il giorno del primo, storico scudetto del Napoli. A due giornate dalla fine gli azzurri avevano tre punti sull’Inter e quattro sulla Juventus. Con il pareggio con la Fiorentina e grazie al ko dell’Inter a Bergamo e del pareggio della Juventus il Napoli si laureò campione d’Italia con novanta minuti di anticipo. Fu il primo tricolore della storia partenopea e per una formazione del Sud. Diego Armando Maradona riuscì nell’impresa di scrivere la pagina più bella della storia del Napoli portando una società, anzi, una città intera, sulla vetta più alta del calcio. Campioni d’Italia, una frase che mai i napoletani erano riusciti a pronunciare, ad associare alla squadra del cuore e che , finalmente, potevano gridare con il petto gonfio di gioia ed orgoglio calcistico. Quella truppa di ragazzi con la casacca azzurra , sotto il comando di Ottavio Bianchi, un generale schivo e silenzioso, tipicamente bresciano, si mise alle spalle tutte le blasonate avversarie , vincendo tutto quanto fosse possibile,abbinarono la vittoria in campionato con quella in Coppa , impresa fino ad allora riuscita solo al Torino ed alla Juventus, infatti abbinarono la vittoria in Coppa con quella in campionato , impresa fino ad allora riuscita solo al Torino ed alla Juventus. In Coppa Italia i partenopei si imposero vincendo tutte le 13 gare disputate , primato rimasto ancora ineguagliato, impresa fino ad allora riuscita solo al Torino ed alla Juventus. Inoltre è da segnalare una curiosità che serve a comprendere meglio il marchio impresso da quella squadra sulla competizione: i primi tre cannonieri della coppa furono tutti e tre giocatori del Napoli: Giordano, Maradona e Carnevale.
Per Napoli furono giorni di gioia e di festa inimmaginabili, una città intera si tinse di azzurro e tricolore con, naturalmente, il volto di Diego onnipresente, striscioni, immagini dei calciatori, bandiere azzurre che coprirono letteralmente strade, palazzi ed ogni spazio utile a rappresentare quella epica impresa. Per settimane il giorno e la notte furono la stessa cosa: la gente lavorava e festeggiava contemporaneamente, la sera, poi, si scendeva a festeggiare nelle piazze, nei vicoli , si apparecchiavano per strada enormi tavolate dove tra pizze, salsicce e friarielli si cantava e ballava fin quando la stanchezza non prendeva il sopravvento. Difficile raccontare le emozioni vissute in quei giorni, non esisterà mai penna capace di descrivere in pieno ciò che accadde da quel 17 maggio del 1987!