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Tempi duri per chi spera di andare in pensione: dal 2019 occorreranno 67 anni
Dal 2019 per andare in pensione occorrerà aver raggiunto 67 anni di età. L’innalzamento dell’aspettativa di vita di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013, come risulta dal report dell’ISTAT, ha determinato la modifica del requisito anagrafico per poter andare in pensione. Per la pensione anticipata saranno necessari 43 anni e tre mesi per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne. Sulla base del report ISTAT il Governo dovrà ora adottare un decreto con il quale sarà innalzata l’età pensionabile.
I sindacati da tempo chiedono al Governo di bloccare gli adeguamenti legati all’innalzamento dell’aspettativa di vita, ma il Governo fino ad ora non ha aderito alla richiesta:
Pertanto, salvo che non intervengano modifiche, al momento improbabili, dal 2019 l’età pensionabile è determinata come appresso:
–pensione di vecchiaia: 67 anni per tutti (dipendenti, autonomi, uomini e donne). Attualmente il requisito è pari a 66 anni e sette mesi;
-pensione anticipata: 43 anni e tre mesi per gli uomini (che attualmente vanno in pensione a 42 anni e dieci mesi), e 42 anni e tre mesi per le donne (che al momento si ritirano con 41 anni e dieci mesi);
-pensione anticipata precoci: passa a 41 anni e cinque mesi. Attualmente il requisito è pari a 41 anni. Per tale categoria è necessario possedere tutti gli altri requisiti previsti dalla finanziaria 2016 per essere considerati lavoratori precoci;
-pensione lavoratori usuranti: requisito rimasto invariato, la finanziaria di questo anno ha congelato gli scatti alle aspettative di vita fino al 2026. Quindi, quota 97,6 per i lavoratori dipendenti, 98,6 per i lavoratori autonomi, da 98,6 a 100,6 per i lavoratori notturni;
-assegno sociale: 67 anni (attualmente il requisito è a 65 anni e sette mesi, ma salirà nel 2018 salirà di un anno).
Continuando così è verosimile che si andrà in pensione a ottanta anni.
Luigi Bulotta