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Si complicano i rapporti tra USA e Russia dopo la strage in Siria – Ci sarà una terza guerra mondiale?
Il Cremlino ha deciso di sospendere il memorandum con la coalizione, guidata dagli americani, per la prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli durante le operazioni in Siria. Tale decisione è stata resa nota dal Ministero degli esteri della Russia rappresentando dubbi sulle tempistiche dell’attacco missilistico americano. Ritenendo, in sostanza che gli Stati Uniti avrebbero già deciso di sferrare l’attacco in Siria prima della strage di tre giorni addietro avvenuta con armi chimiche, che sarebbe stato solo un pretesto per giustificare l’intervento militare statunitense. Ciò emerge da un comunicato della portavoce del Ministero degli esteri russo, Maria Zakharova che ha espressamente affermato che “È evidente che l’attacco con i missili da crociera americani è stato preparato in anticipo. Ad ogni esperto è chiaro che la decisione di effettuare gli attacchi è stata presa da Washington prima degli eventi ad Idlib che sono stati semplicemente usati come pretesto per dimostrare la forza”
Per il presidente Putin si è trattato di una attacco ad una “nazione sovrana” e ha ribadito che senza un’inchiesta indipendente non si può attribuire ad Assad l’uso delle armi chimiche e assicura sostegno per rafforzare le difese aree del suo alleato siriano.
Ormai, risulta evidente che, dopo l’attacco statunitense in Siria, deciso unilateralmente, senza alcuna risoluzione delle Nazioni Unite, Russia-America si fronteggiano sullo scacchiere siriano tra bombe e devastazioni, con un peggioramento dei rapporti che può verosimilmente determinare un inasprimento dei conflitti in Medio Oriente e un futuro a base di guerriglie e attentati.
Nel frattempo sono pervenute dichiarazioni di sostegno all’iniziativa americana da parte della Gran Bretagna che ha ritenuto che gli Stati Uniti abbiano data “una risposta appropriata al barbaro attacco di Damasco con armi chimiche”. E dall’Arabia Saudita che ha definito “ coraggiosa” la decisione di Trump di attaccare la Siria. Solidali con Trump sono anche Parigi, Berlino, Israele e anche la Turchia che chiede la rimozione del presidente siriano Assad.
Al contrario l’Iran definisce “pericolosa azione unilaterale” l’iniziativa americana e il vescovo siriano, Abou Khazen, in una intervista rilasciata all’agenzia Fides – parla di “scenari inquietanti” dicendosi “sconcertato dalla rapidità con cui è stato deciso e realizzato l’attacco americano”.
Il quadro dei rapporti internazionali, ormai, rischia di complicarsi e si spera in un componimento per evitare un inasprimento e ulteriori conflitti.
Potrebbe essere l’inizio della Terza guerra mondiale? E’ questa la domanda che si pone Famiglia Cristiana in un servizio giornalistico. Speriamo tutti di no. Certo la situazione non è rassicurante. (L.B.)
Fonte fotografica: Famiglia Cristiana