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Roma: dalla “nuvola di Fuksas” pioggia di soldi pubblici, polemiche ed errori
Il nuovo Centro Congressi di Roma , meglio conosciuto come “Nuvola di Fuksas” , non finisce mai di riservare cattive sorprese: a soli sei mesi dall’inaugurazione avvenuta , in pompa magna, alla presenza del premier Matteo Renzi, della sindaca Raggi e dell’architetto Massimiliano Fuksas, con tanto di diretta su Rai1, ci si è accorti che l’edificio è stato costruito/spostato di due metri dal punto originale , ha provocato l’invasione di Viale Europa e che, pertanto, dovrà essere ristretto/risistemato alla “modica” cifra di 300.000 euro.
Così, dopo la tempesta di polemiche per via dei costi enormemente lievitati, passati dai 275 milioni, inizialmente preventivati, ai 413 milioni finali, ai lunghi nove anni trascorsi dalla posa della prima pietra, avvenuta in “Età Veltroniana”, le 12 varianti intervenute, le inchieste della Corte dei Conti e la richiesta di concordato preventivo, da parte di “Eur Spa “ , costretta a cedere/svendere parte del proprio patrimonio immobiliare all’Inail per evitare la liquidazione e far ripartire il cantiere, si scopre anche che la struttura ha subito , durante la fase di costruzione, una traslazione di due metri dal punto esatto in cui sarebbe dovuto sorgere e costruito dentro il tracciato di Viale Europa, strada a grande scorrimento di traffico, che dovrà subire, necessariamente, una cura dimagrante.
L’errore non comporterà alcun problema di staticità per la struttura ma, esclusivamente, il solito carico di polemiche, inchieste varie ed interrogazioni parlamentari che serviranno per capire se ci si trovi di fronte ad un errore di progettazione o di esecuzione dei lavori. L’unica cosa certa, per adesso, è la figuraccia che il nostro paese ha fatto di fronte al mondo intero.