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Ragusa: individuati e arrestati dalla Polizia due truffatori seriali di persone anziane
Individuati e arrestati dalla Polizia di Ragusa due truffatori seriali napoletani che ingannavano anziani ed estorcevano denaro. Si tratta di
Antonio e Vincenzo De Martino, di 69 e 34 anni, padre e figlio, ‘professionisti’ nel simulare finti incidenti che facevano credere ad anziani familiari delle presunte vittime di poter risarcire con 10.000 euro la controparte perché il congiunto era sprovvisto di assicurazione.
Ben sette sono i colpi ricostruiti dalla Squadra mobile di Ragusa dallo scorso agosto ad oggi soltanto nel territorio ragusano. I due sono stati catturati a Napoli, dopo ricerche durate quasi un mese. Secondo la polizia i due avrebbero agito in diverse regioni italiane.
Durante la scorsa estate la Polizia di Stato ha iniziato a registrare diverse denunce di truffa consumate in provincia di Ragusa con lo stesso modus operandi, appurando che si trattava di più gruppi criminali.
Raccolti i primi elementi, già nel mese di giugno 2018 gli uomini della Squadra Mobile iblea davano avvio ad un’intensa caccia all’uomo, considerato che le vittime erano tutte donne anziane ed i malfattori creavano un danno non solo economico ma soprattutto psicologico.
Partendo proprio dai luoghi delle truffe consumate, le indagini si sono concentrate sugli impianti di videosorveglianza poiché le vittime riferivano di aver ricevuto in casa il truffatore e di essere in grado di riconoscerlo.
Dopo indagini senza sosta e grazie alla collaborazione delle vittime, gli investigatori riuscivano a cogliere qualche elemento utile per poter proseguire le indagini, come la macchina utilizzata dai truffatori oggi arrestati. La macchina era stata noleggiata ma le tecniche investigative in uso alla Polizia di Stato hanno permesso ugualmente di risalire agli effettivi utilizzatori dei veicoli “catturati” dalle telecamere.
Le vittime raccontavano, tutte in modo dettagliato, quanto a loro occorso; gli investigatori hanno così avuto la certezza che si trattasse di un unico gruppo di truffatori e con l’aiuto delle anziane vittime è stato possibile far riconoscere loro gli autori. Solo successivamente è stato appurato che in provincia di Ragusa erano giunti più gruppi di truffatori; difatti pochi mesi fa un altro delinquente è già stato arrestato per fatti analoghi a quelli commessi dagli odierni arrestati e utilizzando lo stesso modus operandi.
Gli arrestati sono accusati di truffa e tentata truffa, reati aggravati dall’aver commesso i fatti ai danni di donne anziane. A loro la squadra mobile di Ragusa è giunta con indagini accurate avviate dopo le denunce delle vittime che hanno poi riconosciuto i due uomini come gli autori della truffa subita.
La tecnica era sempre la stessa: telefonicamente si spacciavano per avvocato o maresciallo dei carabinieri e chiedevano denaro per risarcire la vittima di un incidente stradale causato dal figlio con un’auto priva di copertura assicurativa. E per questo era in stato di fermo in caserma e non poteva avere contatti telefonici con i familiari. Le madri anziane non esitavano a pagare pur di vedere libero il figlio con la garanzia che il pagamento avrebbe risolto ogni suo possibile coinvolgimento in processi penali o di risarcimento danni.
Il bottino di ogni truffa superava i 5.000 euro, con richieste iniziali di 30.000 euro. Quando le vittime non avevano tutto il denaro, i truffatori si facevano consegnare oggetti in oro. Secondo la squadra mobile di Ragusa è possibile che siano ancora numerose le vittime dei due indagati sull’intero territorio nazionale. La Questura ha chiesto, pertanto, la pubblicazione delle foto dei due arrestati e invita chi li dovesse riconoscere come autori di un reato a recarsi negli gli uffici di polizia più vicini al luogo di residenza per denunciare i fatti.
A seguito di quanto accaduto, la Polizia ha raccomandato che è importante istruire le persone anziane dal diffidare degli sconosciuti; purtroppo i criminali approfittano proprio della solitudine, facendo leva sugli affetti più cari dei nostri anziani, pronti a tutto pur di andare in soccorso dei figli e dei nipoti.
Fonte: Questura di Ragusa