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Ragazza violentata alla sua festa: l’ex milanista Robinho condannato a 9 anni anche in appello
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La Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna, a nove anni di reclusione ed a versare in solido 60mila euro alla vittima, per il calciatore brasiliano Robinho, coinvolto nello stupro di gruppo di una donna.
Il 36enne ex attaccante del Milan e della nazionale brasiliana, che ha visto confermata la condanna emessa nel 2017, insiste sulla sua innocenza e presenterà ricorso in Cassazione.
L’episodio in questione avvenne nel 2013 in un locale notturno di Milano: Robinho insieme ad altre quattro persone (che si sono rese irrintracciabili) avrebbero incontrato la vittima, una ragazza albanese che quella sera festeggiava il suo 23esimo compleanno.
Il calciatore, dopo aver accompagnato a casa sua moglie, sarebbe tornato nel locale e avrebbe raggiunto nuovamente i suoi amici.
I sei amici, secondo il pm, avrebbero prima fatto ubriacare la ragazza fino a renderla “incosciente e incapace di opporsi”, e dopo “l’avrebbero portata di peso nel guardaroba del locale e lì avrebbero abusato di lei a turno“
La vittima, sei mesi dopo, aveva denunciato lo stupro, dando il là alle indagini che sono poi terminate con le prime condanne emesse nel 2017.“
Robinho dopo aver iniziato la sua carriera al Santos, si è trasferito al Real Madrid nel 2005 e ha giocato per il Manchester City dal 2008 al 2010. Ha trascorso i quattro anni successivi al Milan, poi ha indossato le maglie di Guangzhou Evergrande, Atletica Mineiro e Istanbul Basaksehir. Ha rappresentato il Brasile in 100 partite segnando 28 gol.