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Puigdemont fugge all’arresto e chiede asilo politico al Belgio, oggi conferenza stampa
“Fuga per l’indipendenza”: potrebbe sembrare il titolo di un film, un thriller politico-giudiziario ma , in realtà, è ciò che ha messo in atto l’ ex presidente della Generalitat della Catalogna, Carles Puigdemont insieme con cinque ex consiglieri (di fatto ex ministri della Generalitat catalana) all’indomani della destituzione da parte di Rajoy e dell’incriminazione da parte della procura generale di Madrid , per malversazione, ribellione e sedizione oltre alla richiesta di versare una cauzione di 6,2 milioni di euro, equivalente dei soldi pubblici spesi per organizzare un referendum giudicato dal tribunale costituzionale fuori legge. E cosi, Puigdemont, dopo aver dichiarato la Repubblica di Catalogna e cantato assieme ai parlamentari l’inno è scappato a Bruxelles ed ha chiesto al governo belga l’asilo politico. Il primo passo dell’ex capo della Generalitat in terra fiamminga è stato quello di nominare l’ avvocato belga, specializzato in diritti umani, Paul Beckaert, noto per avere difeso in passato membri dell’Eta e per essere riuscito a negare l’estradizione di Natividad Jáuregui, arrestata per terrorismo a Gand e che il Belgio rifiutò di consegnare alla Spagna nonostante tre mandati di arresto rilasciati dalla Corte Nazionale nel 2004, 2005 e 2015. Nella giornata di oggi Puigdemont dovrebbe tenere a Bruxelles una conferenza stampa ma, per il momento, è sconosciuto il luogo dove sarà tenuta.