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Primarie PD: quanto credibili gli avversari di Renzi?
Si è consumato su Sky tg24 il confronto televisivo tra i candidati alla segreteria del PD Renzi-Orlando-Emiliano. Chi si aspettava scintille è rimasto deluso: i tre moschettieri del PD si sono “scontrati” sulle questioni più in voga del momento, Alitalia, legge elettorale, jobs act, bonus 80 euro, biotestamento, migranti, euro ed Europa riaffermando idee e posizionamenti ormai conosciuti, senza aggiungere nulla di eclatante e nuovo. Diciamolo chiaramente, queste primarie sono la necessaria ” Via Crucis” che Renzi deve affrontare e percorrere fino in fondo per spianare il suo rientro in politica da trionfatore, dopo la batosta del referendum costituzionale che lo ha delegittimato politicamente agli occhi del paese. Orlando ed Emiliano sembrano messi lì per fare numero e per rendere credibile questa consultazione che , altrimenti, avrebbe visto l’ex premier come candidato unico; in realtà Renzi , da quando si è consumata la mini scissione e l’uscita dal partito della fronda di minoranza capeggiata dai vari Bersani, D’Alema , Speranza e compagnia bella, ha il totale controllo del PD nonostante abbia lasciato in prestito la poltrona di capo del Governo a Gentiloni e si sia dimesso da segretario di partito. La presenza di due competitor “senza nulla a pretendere”, come Orlando ed Emiliano, è la cartina al tornasole di questo progetto: Orlando, ministro della Giustizia sotto Renzi e confermato da Gentiloni , compartecipe di tutti i provvedimenti presi dal precedente ed attuale Governo, risulta difficilmente credibile come figura diversa ed alternativa all’uomo forte del partito, più che un avversario sembra una vittima sacrificale. Emiliano, con il 5% di consensi, è il primo a non credere ad una sua vittoria , sembra messo lì per colmare il vuoto lasciato dagli scissionisti e dare una parvenza di rappresentatività a quell’elettorato che vede nel PD di Renzi un partito sempre più spostato al centro e con lo sguardo rivolto verso i poteri forti. L’ex P.M. pugliese , però, ha un asso nella manica, già si auto candida per le prossime primarie e con quel fisico alla Pavarotti canta …” ma un giorno vincerò”…! La realtà è che tra qualche giorno quasi un milione di iscritti di alla votazioni certificheranno il ritorno, nell’agone politico, di Matteo Renzi e, contemporaneamente, partirà il conto alla rovescia per il Governo Gentiloni, scaricato senza tanti giri di parole dal politico toscano, dal momento che ha stabilito che il prossimo candidato premier sarà il vincitore delle consultazioni primarie, cioè, se stesso. Gli Italiani , spettatori paganti di questo teatrino, sentitamente ringraziano.