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Pensione anticipata (Ape Social): a chi spetta?
L’APe Social è un tipo di pensione anticipata a costo zero, introdotta dalla Legge di Bilancio 2017, cui potranno accedere alcune specifiche categorie di lavoratori.
L’APe Social è uno strumento per i lavoratori in difficoltà come cassaintegrati o disoccupati e per coloro i quali la cui mansione rientra nei, cosiddetti, lavori gravosi. In particolare è pensata per i nati fra il 1951 e il 1953 che abbiano maturato fra i 30 e i 36 anni di contributi, a seconda dei casi, che potranno andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima rispetto l’età pensionabile definita dalla Legge Fornero, quindi, volendo, già a 63 anni.
Requisiti
Per l’Ape Social social occorrono: 63 anni di età, pensione pari almeno a 1,4 volte il minimo, far parte di una delle quattro categorie individuate: disoccupati senza sussidio da almeno tre mesi, lavoratori che curano parenti di primo grado con handicap grave, lavoratori disabili almeno al 74%, addetti a mansioni gravose (nei primi tre casi il requisito contributivo è pari a 30 anni, nell’ultimo 36 anni di contributi).
Altro requisito per poter accedere alla pensione anticipata Social è la soglia del reddito che non deve essere inferiore ad euro 1.500,00..
Si tratta di un tipo di pensione anticipata che non va confusa con quanto previsto per i lavoratori precoci (quota 41), ossia quelle persone che possono andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica al momento della domanda.
L’APe Social, o APe Agevolato, permette di godere dell’anticipo pensionistico a totale carico dello Stato grazie ad alcuni bonus fiscali ad hoc, a differenza di quanto avviene con l’APe Volontaria.
Si sta delineando il meccanismo dell’APe Social, su cui è atteso il decreto attuativo del Governo: uno dei capitoli più delicati della Riforma Pensioni in Legge di Stabilità, sui cui si è concentrato il negoziato con i sindacati, vede aperte ancora diverse questioni tra cui i criteri di concessione in base a fondi (ad esaurimento) e domande (prirotà agli anziani) e le corsie preferenziali (disoccupati, addetti a mansioni gravose, disabili).
A chi spetta
L’APe Social è prevista in via sperimentale dal primo maggio 2017 al 31 dicembre 2018. Le risorse stanziate (comma 203 della Legge di Bilancio): 360 milioni di euro per il 2017, 550 milioni per il 2018, 570 milioni per il 2019 e 590 milioni annui a partire dal 2020. Per quanto riguarda le priorità, dal momento che l’APe Social è una prestazione a carico dello Stato con risorse limitate, l’INPS dovrà lavorare le domande adottando specifici criteri. In primis si era pensato di privilegiare i disoccupati, ora si pensa invece – a parità di condizioni – di concedere l’anticipo in base all’età anagrafica, privilegiando i lavoratori più prossimi alla pensione.
Le domande potranno essere presentate a decorrere dal primo maggio. Una volta presentata sarà necessario attendere l’assenso dell’INPS, che indicherà anche la prima decorrenza utile per il trattamento. Saranno previste finestre fisse di uscita per ogni anno: per il 2017, dovrebbero essere giugno e novembre. Quindi, se un lavoratore matura il requisito entro agosto 2017 potrà utilizzare l’uscita di novembre.