Il Partito Democratico ha presentato in aula alla Camera una mozione che mira a non rinnovare l’incarico ad Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, il cui mandato scadrà a fine ottobre. È stato il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, ad annunciare all’Aula l’esistenza di questa mozione del PD, prima firmataria la deputata Silvia Fregolent.

Con questa mozione prende forza la linea del segretario Matteo Renzi, che da tempo lavora alla successione del governatore dopo gli scandali bancari dei mesi scorsi. Renzi, però, parlando ad una emittente radiofonica a negato di avere un ruolo in questa vicenda.

Nella mozione si sottolineano le mancanze e gli errori commessi dalla vigilanza bancaria di Banca d’Italia negli ultimi anni, e si chiede che al posto di Visco venga nominata «una figura più idonea a garantire nuova fiducia».

La mozione ha subito creato sconcerto in via Nazionale, dove è ubicata la sede centrale della Banca d’Italia, anche perché fonti ben informate sostengono che il premier Gentiloni ne fosse all’oscuro. Il portavoce del Pd, Matteo Richetti, si è affrettato a dire che la mozione non era contro Visco ma “il Pd per Bankitalia chiede una fase nuova”.

Il testo è stato poi limato e ammorbidito in alcuni punti su indicazione del Governo e alla fine è stato approvato dall’Aula con 213 voti a favore, 97 contrari e 99 astenuti.

La mozione ha immediatamente suscitato moltissime critiche. E’ subito intervenuto il presidente Mattarella rappresentando che “Le prese di posizione riguardanti la Banca d’Italia devono essere ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto, nell’interesse della situazione economica del nostro Paese e della tutela del risparmio degli italiani, e che a questi principi si deve attenere l’azione di tutti gli organi della Repubblica, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo”.

Anche il Presidente del Consiglio ha fatto trapelare la sua insoddisfazione, mentre numerosi commentatori ed editorialisti hanno criticato l’intromissione del Parlamento nella scelta del prossimo governatore, che spetta invece al presidente della Repubblica su proposta del governo. Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, ha addirittura scritto che è una mossa “eversiva e di inquietante”.

Sulla questione è intervenuta anche la leader della Cgil, Susanna Camusso: “Se si pensa di non farlo lo si deve fare sulla base di ragioni che non mettano a rischio la credibilità del Paese”. Secondo la Camusso “l’immagine che rende di più la valutazione della giornata di ieri è un ministro sempre così pacato come Padoan che si mette ad urlare al telefono. Questo dà l’idea della leggerezza con cui si affronta un tema così importante come quello della indipendenza delle istituzioni del paese”.

D’altronde c’è da tenere presente che il Governatore della Banca d’Italia è una figura indipendente da Governo e Parlamento. Viene nominato con un decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Governo e dopo aver interpellato il consiglio direttivo della Banca. Di fatto, il governatore viene scelto dal Governo e a quel punto esercita il suo mandato senza più alcun condizionamento da parte della politica. In questo procedimento il Parlamento non ha nessun ruolo. Per questo motivo molti considerano la mozione presentata dal PD, un’indebita intromissione  un attacco all’indipendenza di Banca d’Italia e un tentativo di portare l’istituzione al centro dello scontro politico. Ma potrebbe, secondo altri, essere una strategia di Renzi per ottenere facile consenso gettando sul governatore la colpa delle recenti crisi bancarie.la mozione presentata e votata dal PD.

Peraltro, il governatore Visco è apprezzato in molti ambienti istituzionali, anche nel settore bancario, e nei suoi discorsi pubblici è sempre stato un difensore del sistema finanziario italiano

Vedremo gli sviluppi dell’incresciosa vicenda che certamente non costituisce una bella pagina della democrazia italiana!!

L.B.

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