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Napoli: il cardinale Sepe, dopo l’omicidio davanti una scuola, chiede pace per la città e Matterella, a sopresa, arriva a Napoli
Il Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli, a margine della processione per la domenica delle Palme, è tornato a invocare “pace per la città”. «La camorra – ha detto Sepe – non ha più limiti, un tempo esistevano almeno il rispetto per le donne, per i bambini. Ora non si fermano più davanti a niente e a nessuno. Ormai non ci sono più limiti, con questa efferatezza si vuole creare paura».
Con queste parole il cardinale Sepe, è tornato a condannare la violenza della camorra dopo l’omicidio avvenuto la settimana scorsa a pochi metri da una scuola. Infatti, lo scorso 9 aprile, a poca distanza dalla parrocchia, precisamente all’incrocio tra via Sorrento e via Ravello, è avvenuto l’agguato nel quale è stato ucciso il 57enne Luigi Mignano davanti agli occhi del nipotino di 3 anni, e ferito il figlio di Luigi, Pasquale, 32 anni
Dalla comunità del quartiere – il Rione Villa di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli – era giunto un appello al presidente della Repubblica. A chiedere aiuto allo Stato anche le associazioni molto impegnate sul territorio come Napoli Zeta (Deborah Divertito e Roberto Malfatti) che con chiesa e scuola organizzò un anno fa la manifestazione “Io non ci sto” contro le stese nel Rione Villa. A sorpresa, il Presidente Mattarella si è recato nella parrocchia del rione per incontrare sacerdoti e famiglie.
In visita al quartiere Sanità, Sergio Mattarella ha affermato: “Napoli ha anche problemi di sicurezza. Nei giorni scorsi abbiamo visto un episodio drammatico, una tragedia, un omicidio. Non si possono fare graduatorie di gravità degli omicidi, ma quando avviene in presenza di un bambino l’atrocità è ancora maggiore”.
Un bimbo del quartiere, rivolgendosi al Presidente, gli ha chiesto: “Ci aiuti a vivere con serenità”.