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Manifestanti antirazzismo a Bristol abbattono la statua di un mercante di schiavi e la gettano in acqua
I partecipanti a una manifestazione contro il razzismo, tenutasi domenica nella città britannica di Bristol, usando le corde hanno strappato una statua di bronzo del commerciante di schiavi Edward Colston e poi l’hanno gettata nelle fredde acque di un canale portuale.
Questo l’inaspettato epilogo di una manifestazione di protesta del movimento Black Lives Matter per la morte di George Floyd, l’uomo di 48 anni ucciso durante un fermo di polizia lo scorso 25 maggio a Minnesota.
Nel filmato, che sta facendo il giro del mondo, si vede tutta la sequenza dell’abbattimento: l’imbragatura della statua di bronzo, la caduta, la folla che si accanisce sul monumento prendendolo a calci, imbrattandolo ed il lancio finale nelle acque di un canale.
La polizia locale ha promesso che svolgerà indagini sulla demolizione della statua.
Edward Colston (1636–1721) proveniva da una ricca famiglia di mercanti inglesi e nel 1680 iniziò a lavorare per la Royal African Company (RAC), che all’epoca aveva il monopolio del commercio di schiavi nell’Africa occidentale.
Secondo gli storici, tra il 1672 e il 1689, il RAC vendette circa 100.000 schiavi dell’Africa occidentale ai Caraibi, nonché al Nord e al Sud America.
Colston in seguito ha cercato di costruirsi una reputazione di filantropo sostenendo finanziariamente la costruzione di scuole e ospedali a Bristol e Londra. La sua statua in bronzo alta 5,5 metri si trova nel centro di Bristol dal 1895. La città ha anche una scuola che prende il nome da Colston.