Lo strapotere della Pubblica amministrazione che ignora etica, regole e princìpi

 Lo strapotere della Pubblica amministrazione che ignora etica, regole e princìpi

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera pervenuta alla Redazione.

Altro che ASTREA, altro che Recupero dell’Etica nelle Professioni! Altro che Stato Sociale, di Diritto, diritti civili e diritti umani! In uno Stato come l’Italia, dove col tempo tutti finiscono, prima, o poi, per rendersi conto che le Istituzioni pretendono soltanto il rispetto dei “doveri” e dimenticano volentieri, -o addirittura negano- i diritti dei cittadini, purtroppo, anche la peggiore ombra di rassegnazione e di pigrizia mentale finisce per diventare anche sempre complice di tante forme di prepotenza, di abuso di potere, di silenzio assenso o di silenzio rifiuto, della parte cattiva della Pubblica Amministrazione.

E sarà, pure ancora vero, il vecchio principio “Vulgus vult decipi, ergo decipiatur” (C.Carafa 1517- 61), che giustifica ma non specifica il “religioso silenzio”, ma quando l’Agenzia delle Entrate arriva al punto di “pretendere”, -pena il mancato rilascio dei documenti- il pagamento tramite bancomat, rinnegando di fatto la validità legale del denaro in circolazione, allora è proprio il caso di cominciare a preoccuparsi seriamente sull’idea di libertà! Nessuno pretende di fermare il processo di informatizzazione dei Servizi Pubblici ma quando a cadere in contraddizione è lo stesso Ministero delle Finanze, che “impone” ai contribuenti di effettuare pagamenti di appena qualche euro, soltanto tramite denaro digitale, allora la cosa non può e non deve passare inosservata!

La gente è stanca di subire l’arroganza cieca, perversa e disumanizzante, che obbliga all’uso e forse anche all’abuso quotidiano di stupide macchine –pensanti?-che, con il loro complesso e ambiguo linguaggio informatico, “offendono”, soprattutto, l’umana capacità di interpretare, di intendere e di volere! Un linguaggio di comunicazione subdolo, perverso e intransigente, che consente di fare soltanto “scelte obbligate”, “senza se e senza ma”, oppure, ancora peggio, che costringe tanta gente a diventare anche ignara vittima di errori digitali e o di cadere nell’ignara trappola della tentata truffa digitale e dell’indebitamento involontario, sempre in agguato!

Tutto, secondo piani e programmi di una tecnocrazia senza scrupoli, che ormai non perde nessuna occasione per complicare la vita ai cittadini/consumatori e a imporre lo strapotere del sistema bancario-assicurativo e della manipolazione mediatica della comunicazione per immagini! Soprattutto se si considera, che dopo la privatizzazione di tanti Servizi Pubblici essenziali, già garantiti dalla Costituzione, purtroppo, sono stati riaffidati, a vario titolo, all’onestà, alla competenza e al senso di responsabilità di tante società, tante aziende e tante agenzie intermedie, che spesso e volentieri, a nome e per conto dello Stato, finiscono spesso sulla stampa per truffa, corruzione, concussione, collusione, continui disservizi e o comunque in complicità con certe organizzazioni non sempre legali!

A partire, dall’azienda Rai, dalle Poste e Telecomunicazioni s.p.a., ai trasporti, alle Ferrovie, alle aziende ospedaliere, all’Enel, all’Asst, alle agenzie di recupero crediti e per finire all’INPS, già garante della tranquillità dei lavoratori in pensione e che ormai, invece, concorre con i più potenti gruppi finanziari al “mercato del denaro”, per carpire la buona fede di clienti ignari e sprovveduti, pronti a cadere nella trappola epocale dell’indebitamento involontario!” Basta ricordare soltanto il caso della neonata Banca digitale Widiba, che con la complicità dell’INPS e dell’MPS, ha ritenuto di poter spostare, impunemente, l’assegno mensile di tanti poveri pensionati, addirittura a loro insaputa!

E che dire poi del triste distino dell’ordine degli avvocati, che rischia di perdere, la credibilità, la funzione e il ruolo professionale, che gli è proprio, come da antico e consolidato riconoscimento giuridico? La verità è che ormai l’INPS, e tanti altri enti pubblici si sentono autorizzati a non rispondere nemmeno alle istanze, presentate formalmente da tanti studi legali riservandosi di tenerli in debita considerazione soltanto se supportati anche dalla stampa e dalla televisione, rimasta ancora libera!!!!!

                                     Avv. Francesco Di Lieto (Presidente Codacons Calabria)

                                     Pasquale Talarico ( Respon. Reg. S.L.S.I. Calabria)

Quanto esposto dai nostri lettori è, evidentemente, il segno dei tempi, dove ormai non ci sono regole e principi, nè tanto meno etica e i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini sono basati sullo strapotere e arroganza di chi è titolare di pubblici poteri e fa sorgere tanti dubbi e sospetti. Diventa indispensabile non rassegnarsi, ma denunciare e rendere pubblici tali comportamenti, attivando ogni possibile iniziativa anche legale, sperando che si possano contrastare questi assurdi comportamenti.

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Redazione Tutto Sud News

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