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Lo scrittore catanzarese Massimiliano Lepera, dona i suoi libri per incentivare la cultura in questo periodo critico
In un periodo di incertezza generale come quello che stiamo vivendo da mesi, e in particolare sulla scia delle ultime settimane caotiche per il mondo della scuola e dell’istruzione, nonché per la cultura in generale, che sin dall’inizio della pandemia è stata sempre costretta a subirne i più duri contraccolpi, bastano a volte dei piccoli gesti concreti a risollevare la speranza e dimostrare che, nonostante tutto, si può continuare ad andare avanti, nella certezza che la solidarietà e la cultura sono spesso un binomio inscindibile.
Ed è quello che ha fatto nei giorni scorsi il catanzarese Massimiliano Lepera dell’associazione nazionale di promozione sociale Consolidal, professore di latino e greco, nonché scrittore di numerosi romanzi, già presentati più volte al pubblico locale e nazionale negli ultimi anni. Lepera infatti, proprio in conseguenza dell’attuale pandemia e della minaccia che l’istruzione e la cultura subiscono quotidianamente, rischiando di essere messe sempre da parte, non garantendo altresì ai giovani il diritto di diventare uomini colti e consapevoli del nostro futuro, ha offerto gratuitamente numerosi volumi delle sue pubblicazioni a diversi istituti cittadini, nonché ad altre istituzioni ed enti sempre in stretto contatto con i giovani.
E così, dal romanzo thriller Intrigo alla Normale al romanzo storico Il cuore e il pugnale, fino al romanzo di formazione Su Filosseno e il suo prendersi bene, i volumi dell’autore sono giunti in alcune scuole, tra cui l’Istituto “De Nobili”, l’Istituto Tecnico Economico “Grimaldi Pacioli” e l’Istituto “Petrucci-Ferraris-Maresca” di Catanzaro, nonché presso la Comunità per Minori di Catanzaro e il reparto di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Il prof-scrittore ha voluto lanciare infatti un concreto messaggio di speranza e solidarietà, frequentando sia le scuole, i luoghi simbolo dell’istruzione, sia gli istituti penitenziari e ospedalieri, i luoghi simbolo della reclusione e della sofferenza sia fisica che psicologica, ma al contempo della speranza del riscatto e della pronta ripresa per un futuro che, soltanto con il contributo volontario di tutti, potrà essere senz’altro migliore per i nostri ragazzi: perché la cultura è nutrimento della mente e dello spirito.