UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
L’inferno in Siria
Le notizie provenienti da Khan Sheikhun, città nella provincia siriana nord-occidentale di Idlib, sono sempre più sconvolgenti: il bilancio provvisorio, diffuso dall’Osservatorio siriano per i diritti umani indica oltre 60 vittime, tra cui almeno 11 bambini e centinaia di feriti. Fonti locali parlano anche di 100 morti. Il regime siriano nega con decisione l’uso di armi chimiche mentre il Cremlino, secondo una ricostruzione dei fatti fornita dal ministero della Difesa russo , fornisce una versione diversa e cioè che all’origine delle denunce di un attacco con armi chimiche ci sarebbe un bombardamento dell’aeronautica siriana contro un “deposito terroristico” in cui era contenute “sostanze tossiche” usate per produrre proiettili contenenti agenti chimici. Unanime lo sdegno espresso dalla comunità internazionale che, invece, punta il dito verso regime di Bashar al Assad ; Francia e Gran Bretagna hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. I video provenienti da quelle zone martoriate testimoniano una situazione raccapricciante: decine di persone distese per terra, senza vita e senza ferite apparenti, bambini con gli occhi spalancati dalla sofferenza e dal terrore in preda alle convulsioni, donne ed uomini con la bava alla bocca che lottano disperatamente per la sopravvivenza, un vero inferno, non di meno, perché l’inferno si è trasferito, ormai stabilmente, in Siria e “Satana” , per mano degli uomini, spadroneggia. Mentre la comunità internazionale, tanto per fare “ammuina”, convoca varie assemblee “urgenti” dove i leader faranno a gara per esprimere il proprio sdegno e sgomento, tra i tanti, l’alto rappresentante per la politica estera , la nostra Federica Mogherini, afferma che purtroppo questo non dipende da noi perchè l’Ue non ha gli strumenti per imporre e garantire il cessate il fuoco . Forse, però, l’impotente Ue potrebbe avere, ma non li utilizza, gli strumenti adatti per impedire che paesi dell’unione, produttori di armi, continuino a foraggiare certi regimi fornendo proprio quelle armi che da anni provocano e mantengono in vita queste guerre e certi personaggi al potere. La cruda realtà è che siriani sono, ormai, un popolo abbandonato da tutti e questa guerra è una macchia indelebile per l’umanità, una delle peggiori pagine della nostra storia .