Le mie Aquile… adoro essere Catanzarese

 Le mie Aquile… adoro essere Catanzarese

 

Per uno della mia età…abbastanza vicino ( ma non troppo) ai sessanta, Catanzaro, i Giallorossi e la serie A sono tutto. Tutto il mondo, tutta la vita, tutta l’esistenza. Un modo d’essere, di vivere, di ragionare.

Ma, soprattutto e specialmente, una città ed una comunità. Io amo visceralmente Catanzaro. Nutro una passione irrefrenabile ed irresistibile per tutto ciò che è “ giallorosso”.  Il giallo della nostra terra ed il rosso dei nostri cuori. Così mi hanno insegnato ed educato ad essere” fieramente catanzarese”. Ed indissolubilmente , giallorosso.

Inutile ragionarci troppo. Io adoro essere Catanzarese.

La serie A. Ho sentito parlare, due giorni orsono,  Maurizio Mottola d’Amato. Grazie, Caro Maurizio; non solo e non tanto per esserti unito  agli  altri “importanti  imprenditori” Catanzaresi per rilevare la proprietà della squadra di calcio. Grazie per aver parlato, generosamente ed istintivamente , di serie A. Che bello. Che meraviglia. Quanta stupenda positività c’è in questa frase. Non è la squadra di calcio, o non è solo la squadra di calcio,  che deve ritornare a sognare e far sognare.  E’ la gente, la comunità, i catanzaresi ,gli amici della provincia di Catanzaro e la Calabria tutta che hanno necessità, voglia, desiderio di ritornare a sognare. Di godere del bello, tanto tantissimo bello,  che già abbiamo. Di alzarsi la mattina e , credetemi perché è vero, di rasserenarsi anche pensando che l’imprenditoria Catanzarese porta avanti un progetto comune. Il Catanzaro. E magari, sognare ed immaginare che ci sia molto ma molto di più in questo impegno comune. Sperare che ci sia la voglia di tutti quelli che possono e contano sul serio, politici ed imprenditori, di  fare grandissime  cose a Catanzaro. Di investire ancora , ancora ed ancora di più per la nostra città e la nostra gente.

Voglia di credere, immaginare e sognare che sta per nascere un progetto grande, il più grande possibile, per  la nostra città. Per la nostra unica e meravigliosa comunità.

A cominciare , perché ne sento maledettamente la necessità, dal  trattenere i nostri giovani. “Costringerli” a restare. E, come sarebbe bello , meravigliosamente bello,  far rientrare quelli che già sono fuori. Attrarli in tutte le maniere possibili. Università, Studi di prestigio, posti di lavoro ambiziosi. Attirarli anche tramite il Catanzaro calcio.  Perché una squadra di calcio forte, ma veramente forte ed ambiziosa ( come la proprietà attuale) rappresenta per la nostra comunità tantissimo. Non solo “ riscatto sociale” a tutti i livelli ma anche voglia di esserci, partecipare, impegnarsi e, carissimi tutti, di  “ lottare”.  Il principale ostacolo a tutto ciò che “potrebbe essere e non è” è lo sconforto. Questa sorta di rassegnazione al peggio. Non sopporto, non l’ho mai sopportato e non voglio sopportarlo questo stato d’animo negletto e miserabile. I nostri ragazzi devono essere , devono tornare ad essere innamorati di Catanzaro. Devono tornare ad essere fieri ed orgogliosi della loro Catanzaresità. Urlarla e gridarla al mondo intero. Come facevo io e tutti quelli della mia generazione. Che seppure sparsi nelle università di tutta Italia venivamo immediatamente riconosciuti e , perché no, rispettati , per le gesta di Palanca, Banelli, Bivi, Borghi e cento e cento altri nomi. Noi eravamo di Catanzaro. E nella vita eravamo Catanzaresi. Fieri ed indisponibili alla resa. Perché mentre il Catanzaro vinceva in giro per l’Italia , noi studiavamo e sognavamo, grazie anche a  loro, di farcela, di farcela veramente la nostra vita a Catanzaro.

 

E la vita, alla fine, in molti siamo riusciti a farcela ed a viverla nella nostra amatissima Città di Catanzaro ! Perché Catanzaro è una città che alla fine ripaga l’affetto e l’amore.

Catanzaro va amata, rispettata e difesa. Perché Catanzaro è la città dove ancora accadono strani, stranissimi eventi e miracoli.

Miracoli di sport e, lasciatemelo  credere, miracoli di cuore e di passione. Quelli che Ti uniscono e ti saldano al destino dei tuoi amici. Di quelli che come Te e con te, sono cresciuti e sono diventati uomini anche grazie al favoloso Catanzaro. Le solite belle persone di una vita. Amici, si veramente amici. Persone  conosciute da sempre. Perchè sugli spalti e sulle gradinate degli stadi , quando condividi sofferenze, gioie , disperazioni, e poi abbracci ed urla e grida, dopo non è proprio possibile far finta di nulla.E’ qualcosa d’impossibile da spiegare e raccontare. Un afflato che ti rende fratello tra fratelli.

Il 28 maggio eravamo anche a Vibo. Perché se ami Catanzaro ed il Catanzaro, non Ti ferma nulla. Non la tessera  del tifoso; non i biglietti; non la trasferta ed il caldo, né le preoccupazioni e le tensioni legate al fatto che “ tieni famiglia e non hai più vent’anni”.  Noi dovevamo esserci. E c’eravamo. Dio mio, quanti eravamo. Donne, uomini, bambini, giovani e meno giovani, anziani. Intere famiglie. Quanto infinito e smisurato amore c’è verso il Catanzaro !!!

Ed allora stiamo insieme. Stiamo uniti. Ciascuno faccia il suo. Lo faccia anche con cuore ed emozione oltre che con la testa, le competenze e la professionalità. Catanzaro va amata. Ha bisogno di esser amata. Di slanci di autentica generosità. Che trascinino ed infiammino i cuori. Oggi il momento sembra propizio. Politica ed Imprenditoria insieme. Per il Catanzaro e per Catanzaro ed i Catanzaresi.

 

Carlo Maletta

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