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La sede dell’Ema va ad Amsterdam, la vendetta olandese dopo 17 anni
La sede Ema va ad Amsterdam e non a Milano. Sembrava fatta , quasi una vittoria annunciata ed invece , grazie ad un discutibile sorteggio, la sorte decide per Amsterdam e punisce la capitale meneghina. L’Olanda si gusta, dopo 17 anni, una grande rivincita, quasi a volersi vendicare di quell’europeo di calcio , per intenderci quello del famoso rigore a “cucchiaio” con cui Totti si fece beffa del portiere avversario e dove l’Olanda, strafavorita e padrona di casa del torneo, venne eliminata in semifinale proprio dall’Italia . Proprio come in quel torneo in cui l’Italia venne beffata mentre stava pregustando la vittoria finale, con i fiocchetti del nostro tricolore che già ornavano la scintillante Coppa Europa , per via di un goal al 94′ che ci spense sorriso , speranze e spianò la strada alla vittoria della Francia, così ieri si è ripetuta l’ennesima beffa ai nostri danni ed a favore degli olandesi quando tutti erano quasi certi che Milano ce l’avesse fatta ad essere designata . L’Ema , l’Agenzia europea per il farmaco che dovrà lasciare Londra a causa della Brexit, sarà quindi ospitata da Amsterdam dopo che Milano era stata in testa nelle prime due votazioni. Alla prima e alla seconda votazione, che aveva ristretto la corsa alle due città, Milano era sempre risultata la più votata, poi il pareggio al terzo voto e quindi la decisione di procedere al sorteggio. Il vero problema è che qui in ballo non c’era la vittoria di un torneo, seppur prestigioso , di calcio ma la gestione di business miliardario. L’Università Bocconi ha stimato che l’indotto generato dalla presenza di EMA nella città sarebbe stato pari a circa 1,7 miliardi di produzione aggiuntiva e 860 occupati in più all’anno. Oltre all’amarezza, quindi, resta da chiedersi come una decisione così delicata possa essere stata determinata dalla sorte quando, invece, sarebbe dovuta essere il frutto di un accordo politico tra le parti ma , evidentemente, i governi europei hanno voluto smarcarsi dal peso di una decisione che avrebbe creato non pochi imbarazzi e lasciato che fosse la Dea bendata a mettere tutti d’accordo.