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Il premier Conte supera il primo ostacolo: la Camera dei deputati ha votato lunedì a favore del governo, sostenuto da 321 deputati , 259 contrari.

Ma la votazione di ieri non basta per far stare sereno il premier perchè oggi, martedì 19 gennaio, dovrà affrontare e vincere la prova decisiva al Senato per poter continuare l’esperienza governativa.

Il governo italiano sta affrontando questa crisi politica dopo le dimissioni della scorsa settimana di due ministri di Italia Viva (IV), volute dall’ex premier Matteo Renzi.

Sebbene questo partito sia il più piccolo della coalizione e, secondo i sondaggi attuali, navighi intorno al 2% delle preferenze, è stato fino ad oggi la chiave per la sopravvivenza della coalizione, che include anche il Movimento Cinque Stelle (M5S) il Partito Democratico (PD) e Liberi e Uguali (LEU) .

Conte ha una posizione nettamente più debole al Senato che alla Camera dei deputati, per cui il voto di martedì sarà cruciale per il Presidente del Consiglio.

Nonostante abbia perso la maggioranza al Senato dopo l’abbandono di IV, secondo alcuni analisti, diversi senatori sarebbero pronti a sostenere l’attuale governo in una situazione difficile in cui l’Italia è ancora alle prese con una pandemia che ha causato più di 82.000 vittime e innescato una crisi economica.

Nell’ ipotesi possibile, ma improbabile, di sconfitta al Senato, Conte non avrebbe altra scelta che dimettersi.

In quel caso, la partita passerebbe nelle mani del presidentedella Repubblica, Sergio Mattarella, che avrebbe il compito di consultare i partiti per trovare un’altra soluzione politica, possibilmente un governo di “transizione” guidato da un altro leader politico o un governo di “unità nazionale” guidato da un tecnocrate.

La scelta estrema per il presidente sarebbe quella di sciogliere le camere e convocare elezioni anticipate.

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