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In seimila dall’Eparchia di Lungro (CS) in udienza da Papa Francesco in occasione del centenario dalla istituzione
Una folla di circa seimila pellegrini provenienti da tutte le parrocchie della Eparchia di Lungro (CS), guidata dal Vescovo Mons. Donato Oliverio, è stata ricevuta stamattina in Vaticano, nella sala Paolo VI, da Papa Francesco. L’udienza speciale è stata riservata in occasione della ricorrenza del centenario della istituzione dell’Eparchia. La folla ha accolto esultando e cantando l’ingresso del Pontefice lodando Dio per questo fausto giorno.
La cerimonia è iniziata con il saluto di mons. Donato Oliverio che ha ringraziato Sua Santità per aver voluto concedere questa udienza speciale all’Eparchia e a tutti i fedeli provenienti dalle varie parrocchie accompagnati dai loro sacerdoti,dai diaconi e dalle suore. Ha brevemente illustrato la storia della Eparchia sottolineando che è un esempio concreto e vitale di ecumenismo che rafforza l’unità della Chiesa pur nelle sue diversità. Ha poi ricordato San Paolo VI che definì l’Eparchia anticipatrice del moderno ecumenismo.
La storia degli italo-albanesi dell’Eparchia di Lungro è contraddistinta da un “coraggioso itinerario spirituale, caratterizzato da fedeltà alla tradizione, nonostante le difficoltà e le sofferenze”.
Papa Francesco ha ricordato che sono passati 100 anni dall’erezione di questa Eparchia. Era il 13 febbraio del 1919 e Papa Benedetto XV, “mentre il mondo era lacerato dalla prima guerra mondiale,
istituiva con la costituzione apostolica Catholici fideles questasede della Chiesa cattolica italo-albanese.
Questa importante ricorrenza costituisce un’opportunità per ringraziare il Signore di quanto, nella sua bontà e misericordia, ha operato nella vostra comunità negli ultimi secoli. Pertanto, vi invito a vivere questo giubileo non tanto come un traguardo, ma piuttosto come un nuovo e gioioso slancio nel vostro impegno umano e nel vostro percorso cristiano. In questo senso, è quanto mai necessario approfondire il passato e farne grata memoria, per trovare in esso ragioni di speranza e camminare insieme verso il futuro che Dio vorrà donarci.
Francesco ha esortato la comunità dei cattolici italo-albanesi a tramandare alle nuove generazioni il loro patrimonio spirituale. E rivolge alla comunità dell’Eparchia di Lungro un’altra speciale esortazione:
Vi incoraggio ad accogliere sempre più in voi e tra di voi l’amore del Signore, sorgente e motivo della nostra vera gioia, a partecipare ai Sacramenti, a manifestare prossimità ad ogni famiglia, a prestare attenzione ai più poveri e ai bisognosi, ad accompagnare le giovani generazioni con la grande sfida educativa che tutti ci coinvolge: sono queste le dimensioni in cui custodire le proprie tradizioni come pure l’appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa. Siete chiamati a vivere come cristiani, testimoniando che l’amore è più bello dell’odio, che l’amicizia è più bella dell’inimicizia, che la fratellanza fra tutti noi è più bella dei conflitti.
Il Papa ha, infine, invocato “la materna protezione della Santa Madre di Dio, l’Odegitria”, che in greco significa “Colei che indica la via”. È la rappresentazione bizantina di Maria che indica con la mano destra il Bambino Gesù. “Lei, la serva obbediente che ha accolto la parola del Signore – conclude Francesco – vi renda sempre più docili alla volontà del Padre e strumenti generosi del suo disegno di salvezza”. Luigi Bulotta
Foto Vatican news