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I tirocinanti calabresi del MIUR, ancora nel limbo, lanciano un nuovo appello alle istituzioni reclamando la prosecuzione delle attività
Ancora nel limbo la posizione dei tirocinanti del Ministero dell’Istruzione che lavorano nelle scuole della Calabria. Nessuna notizia è loro pervenuta in merito alla prosecuzione delle attività, per cui, ancora una volta, lamentano il disinteresse delle istituzioni, Governo e Regione Calabria. Si tratta di persone tra disoccupati di lungo corso e percettori in mobilità, impiegati nelle sedi ministeriali ubicate su tutto il territorio calabro.
Ad oggi nessuna notizia è giunta in merito alla prosecuzione delle loro attività, lasciando padri e madri di famiglia col fiato sospeso e in stato di reale bisogno. Secondo la Regione a bloccare la proroga sia la mancata autorizzazione da parte del ministero C’è chi sostiene che l’autorizzazione non rientri nei protocolli e non venga rilasciata. Sta di fatto che sembra calato un silenzio incomprensibile in merito alla prosecuzione e sembra che nessun rappresentante politico si stia interessando alla vicenda.
Visto il totale silenzio senza nessun atto concreto che dia loro certezza, i tirocinanti lanciano un nuovo appello che raccogliamo e pubblichiamo:
“Siamo uomini e donne, precari a tutti gli effetti utilizzati dalla Regione come tirocinanti per l’Istruzione (MIUR). Inoltriamo,nuovamente, appello per la ripresa delle attività. La presa di servizio è stata ritardata causando notevoli disagi nelle istituzioni scolastiche e lasciando noi padri e madri di famiglia in una situazione d’incertezza. Il servizio è quello di assistenza ai disabili nelle scuole con attività concretizzate al favorire una relazione educativa atta a coinvolgere i minori nella loro totalità. Siamo persone, uomini e donne, madri e padri (molti delle quali over 50) la cui dignità non deve essere lesa ma sostenuta da iniziative valide in termini di prospettive di lavoro future per noi e per i nostri figli”.