UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Elezioni amministrative dell’11 giugno, come si vota
Domenica 11 giugno circa dieci milioni di italiani sono chiamati alle urne per eleggere i sindaci e consigli comunali di 1014 comuni. Tra questi comuni quattro sono anche capoluoghi di regione: Catanzaro, L’Aquila, Genova e Palermo; 21 sono, invece, i comuni capoluoghi di provincia interessati alle elezioni: Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani.
COME SI VOTA
Possono votare i cittadini maggiorenni che dovranno recarsi al seggio riportato sulla tessera elettorale, esibendo, oltre alla tessera elettorale, un valido documento di identità.
Si voterà solo nella giornata di domenica e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23.
Agli elettori verrà consegnata una sola scheda elettorale ma la modalità di espressione del voto è diversa a seconda della grandezza del comune.
Comuni inferiori ai 15.000 abitanti. Nei Comuni fino a 15.000 abitanti si vota con una sola scheda per eleggere sia il Sindaco che i Consiglieri Comunali. Ciascun candidato alla carica di Sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di Consigliere. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato Sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia. Il voto per il Sindaco e quello per il Consiglio sono uniti: votare per un candidato Sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia. Viene eletto Sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare (ballottaggio) per questi ultimi la seconda domenica successiva. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano. Una volta eletto il Sindaco viene anche definito il Consiglio: alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste. Comuni superiori ai 15.000 abitanti Nei Comuni con più di 15.000 abitanti si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi: 1. tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest’ultima appoggiato; 2. tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la doppia preferenza di genere, tale possibilità, prevista solo per i i cittadini dei Comuni superiori ai 5.000 abitanti, consente di esprimere due preferenze per i consiglieri comunali purché riguardanti candidati consiglieri di sesso diverso e appartenenti alla stessa lista. Pertanto, si può scrivere il cognome del candidato consigliere a cui si vuole dare la preferenza, o nome e cognome in caso di omonimia. Se si indicano due preferenze devono essere di genere diverso. Si può tracciare un segno sia sul nome del candidato sindaco che su una delle liste che lo appoggiano. Anche se non si traccia il segno sul nome del candidato sindaco il voto a una lista va anche riferito al candidato sindaco collegata a detta lista. È possibile anche votare per un candidato sindaco e per una lista collegata a un candidato sindaco diverso (voto disgiunto). 3. tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate. CHI VIENE ELETTO Nei Comuni con più di 15.000 abitanti è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva ( 25 giugno 2017) per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l’insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.
Fonte:ANCITEL |