DPCM: “L’uomo Draghi ha detto si”

 DPCM: “L’uomo Draghi ha detto si”

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Qualche anno fa imperversava su tutte le tv una riuscitissima pubblicità di frutti esotici che vedeva come protagonista un signore di bianco vestito, con cappello Panama Borsalino, scendere dal cielo con l’elicottero o aereo personale, assaggiare il prodotto e, senza proferir parola, dare l’ok al suo attendente che pronunciava la famosa frase: “l’uomo Del Monte ha detto si”.

Un lungo applauso di giubilo di tutti i suoi dipendenti accompagnava la decisione inappellabile di questo silente ma autorevole signore.

Il varo dell’ultimo DPCM, con il quale dovremo fare i conti fino alle festività pasquali,con le modalità di presentazione e l’accoglienza ricevuta da parte di partiti, governi regionali, comuni e, soprattutto stampa, riveste quasi le stesse caratteristiche.

L’uomo Draghi, condannato, per ovvi motivi, a dare segnali di discontinuità rispetto al governo Conte, non riuscendo a variare il contenete (DPCM) ed il contenuto (sostanzialmente simile ai precedenti), ha pensato di cambiare almeno la forma della comunicazione: un bel pacchetto di regole calate dall’alto, uguali alle precedenti, però accolte, stavolta, da un unanime e pecoriccio plauso, senza la briga di presentarle personalmente ma attraverso i suoi generali e colonnelli , a differenza della solita conferenza stampa del povero predecessore costretto a giustificare ogni volta, quasi implorante, per minuti e minuti il perchè di quelle misure dai più definite “antidemocratiche e castranti”.

DPCM fuit, “l’uomo Draghi ha detto si” e tutti i giornali e grandi opinionisti televisivi a riempirsi la bocca di complimenti per questa aria di cambiamento che attraversa, ormai, l’azzurro cielo italiano, nessun governatore di regione o sindaco che alzi la voce per criticare le nuove disposizioni, confindustria in religioso silenzio, probabilmente concentrata a stilare la lista dei regali da inserire nel ricovery plan .

Giusto passare la prossima pasqua blindati a casa, giusto confermare le chiusure di piste da sci, palestre, piscine.

Giusto le scuole chiuse e la stessa didattica a distanza del neo ministro Bianchi ma dal sapore diverso da quello della ministra dei “banchi”.

E le tante, ennesime zone rosse, accettate con rispettoso silenzio dai politici locali lombardi e non, di vecchio stampo ma dal tono nuovo, alla moda, rispetto a quelle del passato: saranno un rosso di classe, un “rosso Valentino” che i comuni potranno indossare orgogliosi, ben diverse rispetto al dozzinale e dittatoriale “rosso Conte” .

Per farla breve, ciò che più risalta agli occhi non sono le decisioni del nuovo premier, il suo modo di gestire la comunicazione o la strategia del fare senza quasi rendere conto al popolo italiano, ma la conferma di come le forze politiche ed i media abbiano agito e navigato, durante questo nefasto anno, contro il precedente governo con l’unico scopo di farlo cadere, fregandosene di pandemia, sofferenze sociali e di quella tanto sbandierata “solidarietà nazionale”.

Ciò che infastidisce è che l’Italia veda cantar vittoria, nel periodo più difficile del paese dal dopo guerra ad oggi, coloro che meno hanno dimostrato attaccamento alla patria, al popolo per coltivare esclusivamente i propri interessi di bottega.

Come faremo a rimanere sereni pensando che il nostro futuro passerà attraverso le loro decisioni ed il nostro portafoglio, colmo di cambiali europee, sarà nelle loro mani? Ma si, che importa, basta che c’è Sanremo!

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Redazione Tutto Sud News

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