Douglas Costa, ossia quando lo sputo diventa profumo
Capita che, per fortuna saltuariamente, durante le partite di calcio episodi violenti e poco edificanti, inevitabilmente, prendano le prime pagine dei giornali. Lo sputo di Duglas Costa a Di Francesco, preceduto dalla serie di esercizi di isteria concretizzatisi, in pochi istanti, in una falciata sulle gambe dell’avversario da dietro, gomitata e testata sotto gli occhi di un arbitro dedito più a fare da paciere che il direttore di gara, rappresenta il classico esempio di ciò che un calciatore professionista, idolo di grandi e soprattutto piccini, non debba fare.
L’amore verso i propri miti calcistici porta i tifosi più accaniti a giustificare quasi tutto o, nei casi più estremi di colpa evidente come quello di domenica scorsa, a cercare di rimuovere il più velocemente possibile quell’immagine dalla propria mente,. Comprensibile anche se difficile da scusare. Ciò che risulta particolarmente indigeribile è la gara, da parte di alcuni organi di stampa e professionisti della tv e giornali, in piena opera di zerbinaggio nei confronti di una società forte e potente, a sminuire, seppellire il prima possibile l’episodio, senza dare quella giusta enfasi che un episodio simile meriterebbe.
Fatti come questi rappresentano, certamente, un momento di sconfitta dello sport e, proprio per questo, potrebbero costituire un’opportunità, per chi fa informazione, per mandare quei giusti messaggi cui il mondo del calcio dovrebbe farsi carico, per fare educazione sportiva. Facile ricordare come una ” “lieve” pressione ( secondo referto ufficiale) sul petto dell’arbitro costò all’allora napoletano Higuain una lunga squalifica ed un processo mediatico infinito.
Stavolta la stampa pare si sia preoccupata più di incensare Ronaldo ed i suoi primi goal in terra italica che il pessimo episodio del suo compagno di squadra. Dopo un giusto e doveroso spazio dedicato alla cronaca dell’episodio, impossibile da ignorare, una certa stampa si è subito affannata a trovare motivazioni che giustificassero il deprecabile gesto del calciatore juventino: la provocazione di stampo razziale, il nervosismo, le parole che non conosciamo, l’invasione delle cavallette , insomma Di Francesco, è ora che si dia una mossa per ringraziare Douglas Costa che “lo ha sputato per profumarlo”.