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Donna fatta a pezzi a Roma: ha confessato l’omicida , è il fratello
Ha confessato il fratello della donna uccisa e fatta a pezzi a Roma : al culmine di una lite, ha ucciso la sorella e dopo ha sparpagliato i resti in alcuni cassonetti tra i Parioli e il Flaminio a Roma. L’uomo, messo alle strette dopo un lungo interrogatorio, ha prima ammesso le colpe e poi indicato agli investigatori i cassonetti dove aveva nascosto gli altri resti della povera sorella: l’intero busto con la testa della donna sono stati rinvenuti dalla polizia in un cassonetto in via Guido Reni, di fronte al civico 22, vicino al reparto volanti mentre i vestiti in un terzo cassonetto in via Giovanni Paolo Pannini.
Gli investigatori della Squadra Mobile, coadiuvati dai colleghi del commissariato Villa Glori e della Polizia Scientifica, sono arrivati all’assassino dopo aver acquisito alcune immagini di telecamere installate nei pressi del luogo ove sono stati rinvenuti gli arti, dalle quali emergeva che un uomo nella notte tra il 14 e il 15, gettava un oggetto voluminoso nel cassonetto.
Simultaneamente, sono state passate al setaccio le più recenti denunce di scomparsa, tra le quali emergeva quella di una donna di 59 anni di cui non si avevano notizie dal 14.
L’uomo, Maurizio Diotallevi di 62 anni, è stato condotto in questura dove è stato sottoposto ad interrogatorio dal P.M. titolare dell’indagine. Dinanzi al magistrato, il Diotallevi ha ammesso di essere l’autore dell’omicidio e del tentativo di occultamento del cadavere, il delitto sarebbe avvenuto per motivi familiari.
Maurizio Diotallevi e la sorella Nicoletta, litigavano spesso per problemi economici e vivevano insieme nell’appartamento lasciato in eredità dai genitori. Per sostentarsi, affittavano anche a studenti una stanza dell’appartamento in via Guido Reni 22b. Probabile che a far scattare l’ira dell’uomo sia stata una richiesta di soldi respinta dalla sorella.L’omicida è stato tradotto nel carcere di Rebibbia.