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Don Mimmo Battaglia, nuovo vescovo di Napoli: inizia il suo ministero visitando le periferie abbandonate
Don Mimmo Battaglia, si è insediato a Napoli quale nuovo Vescovo della diocesi. La sua nomina da parte di Papa Francesco era stata annunciata lo scorso 12 dicembre. Don Mimmo, così preferisce essere chiamato, ha 57 anni, è di origini calabresi (Satriano). In Calabria ha vissuto ed ha operato fino a quando, quattro anni fa, sempre Papa Francesco, lo ha nominato Vescovo della piccola diocesi di Cerreto Sannita. Ora è vescovo della più grande diocesi del Sud Italia.
Ha iniziato il suo ministero episcopale, prima di insediarsi ufficialmente, andando nelle strade delle periferie più abbandonate, nei luoghi della sofferenza. Ha detto che non ama definirsi un «prete di strada» ma che vorrà camminare per strada per accorgersi di chi resta indietro e ha annunciato che la Chiesa di Napoli sarà sempre più missionaria. “E’ nella strada che si sperimenta la solidarietà “, così ha detto don Mimmo ai giornalisti davanti a migliaia di persone di ogni età e razza che lo attendevano sul sagrato della cattedrale. Tra l’altro, ha sorpreso tutti uscendo dall’ingresso laterale di sinistra della cattedrale e non da quella centrale dove era stato steso un tappeto rosso. “Siamo qui oggi – ha detto lanciando un forte messaggio – per celebrare la bellezza della speranza che è nell’essere capaci di aprire il cuore e lasciarci davvero raggiungerci dalla tenerezza di Dio“,
La sua giornata è cominciata molto presto con una preghiera nel convento di clausura delle Sacramentine. Poi subito dopo ha voluto visitare la città con l’incontro con i familiari di un vigilantes ucciso, anni fa, da alcuni ragazzi; quindi ha voluto ascoltare le parole di una ragazza nigeriana giunta in Italia dopo un viaggio di sfruttamento e violenza, poi ammalatasi di Aids. E ancora è stato a casa di un operaio dello stabilimento napoletano della Whirlpool, e a San Giovanni a Teduccio nell’associazione «Figli di Maria». E con alcuni di loro ha voluto fare l’ingresso in cattedrale dove era assente il cardinale Sepe, perchè ancora convalescente avendo contratto il Covid.
Il suo obiettivo, negli anni che verranno, quindi, sarà quello di riorganizzare la speranza. Infatti, durante l’incontro con le autorità, ha affermato «inizia un nuovo tratto di strada ed il mio desiderio più grande è quello di poterci riappropriare della capacità di sognare insieme» soprattutto in un tempo, come quello dell’emergenza Covid, che ha «finito per aumentare le diseguaglianze e con esse le tensioni sociali».
In questo incontro, oltre al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, erano presenti anche i ministri Enzo Amendola e Gaetano Manfredi. A loro ha detto “Dovete fare miracoli”: