UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Nuovo record ( in negativo!!) per la Calabria: la più alta disoccupazione giovanile!!
Continua la serie di primati negativi per la Calabria, da tempo relegata agli ultimi posti tra le regioni d’Europa: Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea che raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri dell’Unione europea a fini statistici, promuovendo il processo di armonizzazione della metodologia statistica tra gli Stati membri, ha attribuito, secondo dati diffusi ieri, la “maglia nera” alla Regione Calabria che è risultata la regione europea che nel 2016 ha fatto registrare il maggior tasso di disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 58,7%.
Se può consolare la Calabria, stanno peggio solo Ceuta, città autonoma spagnola che si affaccia sul Mar Mediterraneo vicino allo stretto di Gibilterra, che ha raggiunto il 69,1%,di tasso della disoccupazione giovanile tra i 15 e 24 anni e Melilla, anch’essa città autonoma spagnola che si trova sulla costa orientale del Marocco 63,3% , entrambe in terra d’Africa.
In Germania, invece, si registrano i tassi più bassi di disoccupazione dei giovani.
Sono cinque le regioni italiane hanno fatto registrare un tasso di disoccupazione di almeno il doppio della media Ue (8,6%), cioè superiore al 17,2%, unitamente ad altri 27 territori europei (13 in Grecia; 10 in Spagna): sono la Calabria, con il 23,2%; la Sicilia, con il 22,1%; la Campania, con il 20,4%; la Puglia, con 19,4% infine, la Sardegna, 17,3%.
Il tasso di disoccupazione più basso nella Unione europea, nel 2016, è stato quello del Niederbayern (Germania) con 2,1%, il più alto è quello di Dytki Macedonia (Grecia), che ha raggiunto il 31,3%.
L’unico record positivo per l’Italia è quello della provincia autonoma di Bolzano, nella quale si è riscontrato un tasso di disoccupazione del 3,7%, e che è risultato l’unico territorio italiano ad essere rientrato nel gruppo delle 60 regioni europee che hanno fatto registrare una percentuale inferiore alla media Ue.
Tra l’altro, l’Italia, come emerge sempre dai dati Eurostat, risulta penultima come numero di laureati: solo 26 ogni cento cittadini tra i 30 e i 34 anni. Peggio dell’Italia nella Unione Europea sta solo Romania con il 25,6%.
Inoltre, in Italia solo il 53% di giovani che hanno ottenuto la laurea riesce a trovare un’occupazione dopo tre anni dal conseguimento del titolo.
Ovviamente non c’è da stare allegri !!! E non dovrebbe restare allegra, soprattutto, la classe politica che ha amministrato e amministra, Regioni, come la Calabria, dove non c’è alcun segnale di cambiamento, né di inversione di rotta, né si nota impegno per far cambiare le cose, al di là di proclami e comunicati roboanti, cui non conseguono azioni concrete.
L.B.