UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Diciamo basta a questi ridicoli flash mob dai balconi
Credo sia giunta l’ora di dire basta a questa nuova moda dei flash mob balconieri che hanno preso piede dall’inizio dell’applicazione del decreto governativo che ci ha imposto la quarantena casalinga.
Come tutti sanno, l’iniziativa è nata per far sentire la vicinanza della popolazione a tutti quelli che stanno, eroicamente, combattendo da giorni per rispondere alla richiesta esorbitante di assistenza sanitaria.
Medici, infermieri, ma anche personale addetto alla sanificazione, farmacisti, impiegati alla cassa dei market e così via, insomma tutte quelle categorie di lavoratori che da giorni sono in prima linea a sopportare un carico di lavoro straordinario, avranno giustamente apprezzato questa ondata di affetto e calore, giusta ricompensa di enormi sacrifici.
Purtroppo questa simpatica iniziativa, nata per emulare il “Forza Wuhan!” con cui gli abitanti della città cinese , rinchiusi in casa per il virus, si facevano forza urlando dai balconi, come spesso succede nel nostro paese, ha finito per prendere una piega discutibile, addirittura ridicola.
Ben venga l’applauso o l’inno di Mameli cantato “una tantum”, a voler dimostrare l’unità di un popolo di fronte a quella che si prospetta come una grande tragedia, ma altra cosa è perdere la moderazione e trasformare il tutto in una volgare pagliacciata.
Balconi carichi di persone accalcate a cantare a squarciagola a due passi dal vicino di casa, alla faccia del divieto di assembramento, improvvisati dj che sparano musica a mille dalle terrazze di casa, incuranti delle più banali regole di convivenza e del fatto che magari a pochi metri ci potrebbe essere una persona anziana e ammalata.
Un fenomeno che di giorno in giorno sembra degradare ed espandersi in modo esponenziale: sui social network sono nati addirittura i palinsesti settimanali dei flahmob: lunedi Rino Gaetano, martedì Pino Daniele ecc.ecc. Una escalation di delirio collettivo!
Tutto questo dimenticando le migliaia di persone che in questi giorni hanno perso la vita senza neanche avere una degna sepoltura. I tantissimi medici e paramedici che stanno lottando anche a costo di rimetterci la vita, attendono dai concittadini che il sacrificio sia reciproco, comportamenti responsabili non canzonette, cori da curva e sceneggiate balconare. Basta scherzare, quindi, questa è una guerra!