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Dalla ricerca nuove speranze per una diagnosi precoce del tumore
Una notizia entusiasmante sul fronte della lotta contro i tumori. Una ricercatrice italiana, originaria di Reggio Emilia, Patrizia Paterlini- Brechot, docente di Biologia cellulare e molecolare all’Université Descartes di Parigi, ha scoperto che con un’analisi del sangue è possibile scoprire un tumore in anticipo rispetto all’insorgere della patologia e prima che venga individuato da Tac, Pet e risonanza magnetica. Il test è denominato Iset (Isolation by Size of Tumor Cells) e si basa sul fatto che dal tumore primitivo possono formarsi metastasi, cellule che rimangono nel sangue per raggiungere altri organi; rilevarle in tempo è, quindi, estremamente importante per salvare una vita.
Occorre precisare, però, che il test è, ancora, in fase sperimentale, anche perché le cellule tumorali, nella fase iniziale, sono molto rare, quindi, difficili da scoprire. Il test è stato presentato in anteprima mondiale all’SDN, Istituto di Ricerca Diagnostica e Nucleare di Napoli. Secondo il presidente dell’Aiom, Carmine Pinto :” Attualmente, non ci sono analisi del sangue che consentano una diagnosi precoce di tumore, infatti, queste analisi sono usate nei pazienti con diagnosi accertata di tumore al polmone.
E’ un settore molto promettente della ricerca ma occorre poter disporre di un maggior numero di dati che confermino la validità dell’uso di questo esame”.