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Dal 31 dicembre addio ai libretti al portatore, chi non li converte avrà una sanzione da 250 a 500 euro
Entro il 31 dicembre del 2018, tutti i libretti al portatore, bancari o postali, cioè quelli non nominativi o non riconducibili ad uno soggetto specifico, dovranno essere chiusi.
A fine anno, infatti scade il termine previsto dalla normativa antiriciclaggio per estinguere i libretti al portatore ancora esistenti.
Ai sensi della normativa vigente, qualora il portatore del libretto si presentasse in banca o alla posta successivamente al 31 dicembre 2018, la banca o la posta saranno obbligate a inoltrare una comunicazione al ministero dell’Economia e delle Finanze che potrà applicare una sanzione pecuniaria da 250 a 500 euro.
Tale obbligo scaturisce dal Decreto legislativo n. 231 del 2007, che disciplina la normativa di prevenzione dei fenomeni del riciclaggio dei proventi da attività criminose e di finanziamento del terrorismo aggiornata con il Decreto legislativo n. 90 del 2017 che di fatto ha dato una stretta ai controlli sul riciclaggio. Già da luglio dello scorso anno banche e Poste sono obbligati ad emettere solo libretti di deposito nominativi.
Applicando le nuove regole, entro fine anno i portatori di libretti dovranno presentarsi in banca oppure allo sportello delle Poste per scegliere una delle modalità di estinzione previste dalle norme.
Il cliente potrà convertire il libretto al portatore in uno di risparmio, trasferire l’importo su un conto corrente oppure chiedere la liquidazione in contanti. Dopo il 31 dicembre i libretti al portatore non saranno più utilizzabili. Dalla stessa data, pertanto, i libretti bancari o postali al portatore non possono più essere trasferiti da un portatore ad un altro e diventano inutilizzabili e, quindi, banche e Poste italiane non potranno dare seguito a richieste e movimentazioni. Chi procederà in ritardo si vedrà applicate le previste sanzioni.