UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Coronavirus nel mondo: superati i 7 milioni di contagi e 400.000 morti
L’ultimo bilancio ufficiale, relativo alla diffusione del nuovo coronavirus nel mondo, decreta un duplice triste record raggiunto in giornata: il numero totale di casi di coronavirus, a livello planetareo, ha superato i 7 milioni, mentre il numero dei morti ha superato la soglia delle 400mila persone.
Secondo gli ultimi dati, 7.000.046 persone hanno contratto il virus e il 5,75% è deceduto per cause correlate al coronavirus (402.804). Il numero di infezioni è raddoppiato in poco più di un mese, il 4 maggio la cifra era, infatti, di 3,5 milioni .
Gli Stati Uniti riportano ancora il maggior numero di casi al mondo dove, secondo il New York Times, si contano più di 1.944.700 infezioni e 110.200 persono sono decedute. Il Brasile è secondo con 685.427 infezioni, la Russia segue poi con 467.673 infezioni per coronavirus.
Dopo gli Usa, i paesi che pagano il prezzo più duro per numero di morti sono la Gran Bretagna (40.542 morti), seguita dal Brasile (35.930 morti), dall’Italia (33.846 morti) e dalla Francia (29.142 morti).
Il numero di vittime negli Stati Uniti, un paese con circa 330 milioni di abitanti, è il più alto in assoluto in tutto il mondo. Rispetto al numero di abitanti, tuttavia, il rapporto tra numero di morti ed abitanti è più alto in alcuni paesi europei.
Negli Stati Uniti, questo rapporto, secondo i dati della Johns Hopkins University, è di circa 33 persone per 100.000 persone, in Francia questa cifra è arrotondata a 43, in Svezia a 45, in Italia a 56, in Gran Bretagna a 61 mentre in Germania, invece, è a 10.
Il forte aumento di casi e decessi in Brasile ha reso l’America Latina il nuovo epicentro della pandemia. Tuttavia, i dati provenienti da questo paese sono circondati da dubbi poiché il Ministero della Salute brasiliano ha ritirato gli attuali dati ufficiali venerdì e successivamente li ha sostituiti con dati più vecchi.
Le autorità sanitarie regionali accusano il governo del presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro di “rendere invisibili le vittime della pandemia”.
“Da un punto di vista medico, stiamo assistendo a una tragedia. In questo caso , lo stato è più dannoso del virus stesso”, ha dichiarato l’ex ministro della sanità Luiz Henrique Mandetta, rimosso da Bolsonaro ad aprile.
Il presidente, molto vicino alle idee del presidente americano Trump, ha affermato, dall’inizio dell’epidemia, che il pericolo di coronavirus è esagerato. Allo stesso tempo, Bolsonaro sottolinea che la sua priorità è mantenere l’economia funzionante. In questo assurdo braccio di ferro tra scienziati e politica a farne le spese sono, purtroppo, solamente i cittadini.