Coronavirus: 11 città in quarantena, aumenta la paura

 Coronavirus: 11 città in quarantena, aumenta la paura

Il Carnevale di Venezia fermato, Milano blindata ed 11 città in quarantena per 2 settimane: è così che il Nord Italia si appresta ad affrontare i prossimi giorni di restrizioni, dopo lo scoppio della diffusione dell’epidemia degli ultimi 3 giorni.

Fino ad ora si contano 152 casi, tra cui tre decessi, rendendo l’Italia il paese più colpito in Europa ( forse perchè il più controllato), dall’inizio dell’epidemia di polmonite virale a dicembre in Cina. I casi più numerosi sono stati registrati in Lombardia con 112 contaminazioni e 22 in Veneto.

I principali focolai identificati sono due: intorno a Codogno, in Lombardia, dove sabato è stata annunciata una seconda morte (una donna di 77 anni), e a Vo’Euganeo, vicino a Padova (Veneto), dove si è verificato il primo caso mortale, un pensionato di 78 anni . Da oggi, lunedì, verrà istituito dall’esercito un cordone sanitario nelle zona interessate.

Il primo ministro Giuseppe Conte, durante un’intervista rilasciata a Rai Uno, si è appellato ai cittadini chiedendo “di non soccombere al panico e di seguire le istruzioni delle autorità sanitarie”. Il governo ha adottato un decreto legge molto rigoroso che mette in isolamento undici città, di cui dieci all’interno del perimetro di Codogno. “Né l’ingresso né l’uscita saranno consentiti a meno che non ci sia un’eccezione specifica”, ha detto Giuseppe Conte.

Domenica, il Veneto ha anche decretato l’interruzione delle celebrazioni del Carnevale che si sarebbe concluso martedì e degli eventi sportivi, nonché la chiusura di scuole e musei. Ma bar e ristoranti rimangono aperti.

In Lombardia, a Milano, le scuole, le università, ma anche musei, cinema e teatri, tra cui la Scala, saranno chiusi. Restano aperti i negozi, ma non i bar ed i locali notturni, off limits dalle 18 alle 6.  I servizi pubblici rimarranno aperti.

Duro colpo anche per la settimana della moda milanese che è stata interrotta: Giorgio Armani e Laura Biagiotti hanno deciso di sfilare domenica porte chiuse e di trasmettere le loro presentazioni per l’autunno-inverno 2020 sui loro siti web.

Il governo ha imposto una pena detentiva fino a tre mesi per i trasgressori.

Nel capoluogo lombardo è corsa al cibo. I supermercati sono stati presi d’assalto dai milanesi.

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Redazione Tutto Sud News

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