Coldiretti: difendere il cibo italiano dagli attacchi internazionali significa voler bene all’Italia e far crescere il sud

 Coldiretti: difendere il cibo italiano dagli attacchi internazionali significa voler bene all’Italia e far crescere il sud

Nell’anno del “Cibo Italiano nel mondo” si intensificano gli attacchi alla Leadership del nostro Paese: aumenta il falso Made in Italy agroalimentare nel mondo, e l’ultima stima  – riferisce il presidente di Coldiretti Calabria Molinaro – è di oltre 100miliardi di euro, con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio. La parola adesso  va ai cittadini europei. Ancora una volta Coldiretti dopo la raccolta firme in Italia su “Stop al Cibo Falso”, sostiene in Europa con la Fondazione Campagna Amica, la sottoscrizione a favore dell’etichettatura obbligatoria sui cibi con l’iniziativa “Smaschera il Tuo Cibo e Mangia Originale” per conoscerne l’origine. Occorrono  – informa Coldiretti – unmilione di firme in almeno sette Stati membri dell’UE raccolte in un anno a partire dal prossimo 2 Ottobre. Imporre la dichiarazione di origine in modo da prevenire le frodi, tutelare la salute pubblica e garantire il diritto all’informazione dei consumatori  – dichiara Molinaro  – è da sempre l’obiettivo di Coldiretti. Siamo decisamente contro gli accordi di libero scambio quale è il CETA tra Europa e Canada, servono – aggiunge –  a legalizzare la contraffazione a danno del consumatore, creando concorrenza sleale ai prodotti agricoli italiani con costi bassi per effetto dello sfruttamento sul lavoro e ambiente”. Prova ne sono i dati del  primo anno dell’entrata in vigore provvisoria (21/9/2017) dell’accordo; il Canada festeggia con la produzione di diversi milioni di chili in più di falsi formaggi italiani, tirando un brutto colpo all’export dei nostri prodotti. Coldiretti ha fatto bene a chiedere ai Parlamentari ed al Governo di bocciare il CETA. Una linea  alla quale hanno aderito  la maggioranza dei Parlamentari, e per il NO al CETA, ad oggi, ci sono 15 Regioni, 18 Provincie, oltre 2500 Comuni e 90 Consorzi di Tutela delle produzioni a denominazioni di origine. “E’ in atto adesso un ulteriore e maldestro attacco delle multinazionali – sottolinea  Molinaro – al cibo di qualità. Hanno messo nel mirino i prodotti della Dieta Mediterranea con l’adozione dei “Bollini Neri” sui prodotti che contengono grassi, zuccheri e sale. Il 27 settembre p.v. in occasione del Terzo Forum alle Nazioni Unite, dovrebbe presentare “Risoluzione”  che chieda agli Stati di rifare le etichette nutrizionali. L’ ONU e l’ Organizzazione Mondiale della Salute, ufficialmente smentiscono, però precisano che l’obiettivo è sicuramente di promuovere la salute delle popolazioni da malattie croniche legate a una dieta non salubre e perciò chiederanno ai Paesi degli impegni su questo tema. E’ evidente che un corretto regime alimentare si fonda sull’equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non va ricercato sullo specifico prodotto. L’ Italia è ai primissimi posti nel mondo per longevità ed aspettativa media di vita, per qualità del cibo fortemente legato alla estesa e ricca biodiversità e sicurezza alimentare.  Questo sì  – commenta Molinaro– sono certezze che rafforzano la costante battaglia contro il cibo omologato/spazzatura che è sotteso a forti interessi economici per spostare le produzioni agroalimentari del mondo ” dalla Terra alla Chimica”, riformulando per esempio i prodotti, sostituendo lo zucchero naturale con dolcificanti artificiali come è già avvenuto nel Cile, secondo paese al mondo per persone obese. “L’ Italia deve vigilare e far valere i risultati positivi sulla sicurezza alimentare unanimemente riconosciuta, deve  far“pesare”  – conclude Molinaro – il riconoscimento della Dieta Mediterranea patrimonio UNESCO. Coldiretti  intensificherà la difesa del cibo 100% italiano insieme ai consumatori che, sempre di più acquistano le eccellenze agroalimentari direttamente dalle mani dei contadini, nelle aziende e nei Mercati di Campagna Amica presenti ormai in tutta Italia: questo significa voler bene all’Italia e far crescere il sud”.                                                                               Fonte:Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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