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Celebrati a Catanzaro i funerali di Mons. Ciliberti
Una enorme folla di fedeli provenienti da tutta la diocesi, ma anche da altre diocesi, autorità civili e militari, hanno dato ieri l’estremo saluto a Mons. Antonio Ciliberti, amatissimo vescovo emerito della Diocesi di Catanzaro-Squillace che si è fatto tanto apprezzare per le sue grandi dote umane e per il suo grande impegno pastorale, reso, in spirito di comunione, al servizio della comunità ecclesiale e civile. Grande è stata la commozione dei presenti che hanno seguito la cerimonia religiosa nella Cattedrale di Catanzaro, presieduta da Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e Presidente della Conferenza Episcopale calabra. Tante le lacrime di chi lo aveva conosciuto.
Alla concelebrazione ha partecipato il Nunzio apostolico S.E. Antonio Lucibello, nonché i vescovi Battaglia, Bonanno, Cantisani, Marcianò, Caiazzo, Cantafora, Ligorio, Morosini, Mondello, Milito, Nolè, Nunnari, Oliverio, Renzo, Rimedio, Savino, Superbo.
Tutti lo ricordano come un grande Vescovo e un grande uomo, di una profonda cultura e di una grandissima umanità, semplice, generoso, sempre disponibile, sempre accogliente; le sue porte erano sempre aperte, bastava bussare, senza attese, senza appuntamenti e, anche quando era stanco, dopo una giornata di lavoro, non gli mancava il sorriso e una parola di incoraggiamento e di amicizia. Il suo volto sempre sereno e con una grande pace nel cuore, affidato completamente a Gesù, pieno di amore per la Santa Vergine e per le persone che sono passate attraverso la sua vita e che ha portato sempre con sé.
La diocesi di Catanzaro-Squillace gli deve tanto, l’amore per la popolazione è stato sempre molto forte in lui e non si è mai fermato anche di fronte a tante difficoltà. La Chiesa ha così un suo altro grande patrono nel cielo che si va a unire a quei santi vescovi che l’hanno arricchita con i doni del Signore. A Dio, da cui in verità speravamo la guarigione del nostro amato vescovo, sia resa comunque la lode più grande, perché Lui sa il come e il perché e soprattutto per il dono prezioso che ci ha fatto facendocelo incontrare e conoscere. Tutto – infatti – concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
L’Arcivescovo Bertolone, nella sua sentita omelia, anch’egli commosso, esprimendo la sua vicinanza ai familiari presenti, ha delineato la figura di mons. Ciliberti sottolineando la sua grande semplicità, umanità e la sua fede nel Signore. «Siamo qui – ha detto il Vescovo – per una celebrazione di vita, per l’ultimo saluto, per pregare per la sua anima benedetta. Ma siamo qui anche per riflettere sul mistero della morte. L’inattesa notizia di questo decesso è attraversata da diversi sentimenti: il dolore, il turbamento, la riconoscenza e la gratitudine per quanto egli ha fatto per la Chiesa calabro-lucana. Ed ora, per sua espressa volontà, riposerà nella cripta di questa chiesa, accanto a mons. Fiorentini ed a mons. Fares. Infatti, il 29 maggio 2011, rivolgendosi al nuovo arcivescovo che prendeva possesso della Arcidiocesi, gli aveva detto: “Grazie e arrivederci, nella speranza che, dopo il pellegrinaggio terreno, anche il mio corpo riposerà in pace tra voi”».
Ora la Chiesa di Catanzaro-Squillace ha un suo altro grande patrono nel cielo che si va a unire a quei santi vescovi che l’hanno arricchita con i doni del Signore. A Dio, da cui in verità speravamo la guarigione del nostro amato vescovo, sia resa comunque la lode più grande, perché Lui sa il come e il perché e soprattutto per il dono prezioso che ci ha fatto facendocelo incontrare e conoscere. Tutto – infatti – concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Infatti, con questi sentimenti l’Arcivescovo Vincenzo Bertolone ha così concluso la sua omelia: «E tu, carissimo vescovo Antonio, ricordati di noi, ricordati di questa Chiesa di Catanzaro-Squillace, che hai tanto amato e hai onorato con il tuo ministero. Intercedi per la tua e nostra diocesi, affinché il Signore la benedica con la grazia di numerose e sante vocazioni alla vita consacrata e al ministero ordinato».
Al termine della celebrazione eucaristica il Vicario generale Mons. Gregorio Montillo ha dato lettura del telegramma di cordoglio inviato da Papa Francesco, attraverso il segretario di Stato Vaticano Cardinale Pietro Parolin.
Luigi Bulotta