Il governo tedesco ha autorizzato mercoledì la ripresa della Bundesliga a porte chiuse dal 15 maggio, nonostante le tante critiche ed i rischi per la salute.

La Lega tedesca (DFL), che ha convocato la sua assemblea generale per giovedì, ha confermato, inviando una lettera circolare ai 36 club della prima e seconda divisione, che le prime partite avranno luogo a partire da venerdì 15 maggio.

“Siamo felici, questo è un segnale importante e importante per la Bundesliga”, ha dichiarato il boss del Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge su Sky. “È importante che la stagione sia decisa sul campo, non a tavolino “come è successo ad esempio in Francia.

Il suo omologo del Dortmund Hans-Joachim Watzke da parte sua ha riconosciuto che una sospensione del campionato “non sarebbe stata sopportabile economicamente per i club”. Anche se “giocare di fronte a tribune vuote sarà una grande sfida, soprattutto per una squadra come il Borussia Dortmund che trae molta energia dalla passione dei suoi tifosi”.

“Giocare senza spettatori non è una soluzione ideale per nessuno”, ha ammesso il presidente della Lega tedesca Christian Seifert, “ma con questa crisi che minaccia la sopravvivenza stessa di alcuni club, è l’unica soluzione”.

A distanza di due mesi dall’interruzione delle competizioni, a causa della pandemia di coronavirus, la Bundesliga sarà, quindi, il primo grande campionato di calcio ad essere riavviato, sulla base di misure sanitarie molto ferree.

Alla base del ritorno in campo ci sono, naturalmente, una barca di interessi finanziari: giocando le ultime 9 giornate, la Bundesliga (D1 e D2) recupererà 300 milioni di euro di diritti TV. Abbastanza per dare un po ‘d’ossigeno a un settore in difficoltà che impiega in Germania 56.000 persone.

Per ottenere il via libera dal governo, la Lega ha presentato un protocollo medico molto completo, basato sulla moltiplicazione dei test per la rilevazione del coronavirus e su innumerevoli misure di protezione. In particolare, le squadre dovranno isolarsi una settimana prima della partita.

Anche se il pericolo, sembrerebbe statisticamente basso, non è stato tuttavia escluso. Alcuni esperti tedeschi di medicina dello sport hanno avvertito delle gravi conseguenze che un’infezione polmonare potrebbe avere per gli atleti professionisti,sostenendo che un’infezione potrebbe significare la fine della loro carriera.

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