Assegno al coniuge più alto se l’ex non presenta dichiarazione redditi
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La mancata produzione in giudizio, da parte dell’ex coniuge, delle dichiarazioni dei redditi aggiornate può determinare che venga posto a suo carico l’assegno di mantenimento della ex moglie o che questo venga aumentato.
E’ quanto emerge dall’ordinanza della Corte di Cassazione, sesta sezione civile, n. 3709/2018 ( in calce il link ) che ha respinto il ricorso di un uomo a carico del quale la Corte d’Appello aveva imposto la corresponsione in favore della moglie di un assegno di mantenimento determinato in trecento euro.
La Corte ha evidenziato che, ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento in sede di separazione personale dei coniugi, l’art. 156, comma 2, c.c., dovrà essere inteso nel senso che il giudice sia tenuto a determinare la misura dell’assegno tenendo conto, non solo dei redditi delle parti, ma anche di altre circostanze non indicate specificatamente, né determinabili “a priori”.
Queste vanno individuate, sempre secondo la Cassazione, in tutti quegli elementi di ordine economico, o comunque apprezzabili in termini economici, diversi dal reddito e idonei a incidere sulle condizioni economiche delle parti, la cui valutazione, peraltro, non richiede necessariamente l’accertamento dei redditi nel loro esatto ammontare, essendo sufficiente un’attendibile ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali dei coniugi.
Pertanto,la Corte ha ritenuto ammissibile che il giudice di merito faccia ricorso a presunzioni semplici (nel concorso dei requisiti ex art. 2729 c.c.) nell’operare una valutazione comparativa delle situazioni dei coniugi in regime di separazione, al fine non solo del riconoscimento, ma anche della quantificazione dell’assegno di mantenimento.
Nella fattispecie, peraltro, l’ex marito era proprietario di una casa e la ex moglie solo di un terreno agricolo dal quale, quest’ultima percepiva una somma certamente inidonea ad assicurarle il mantenimento del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.
Peraltro, in sede di giudizio di appello era stato accertato che l’ex marito non era disoccupato e senza redditi, come dallo stesso dichiarato, bensì svolgeva l’attività di procacciatore di affari, e lo stesso, in sede di comparizione dei coniugi dinanzi al Presidente del Tribunale, aveva ammesso l’esistenza di redditi in misura maggiore di quella dichiarata.
Pertanto, secondo i giudici della Cassazione, anche la mancata produzione delle dichiarazioni dei redditi, costituisce un utile elemento di convincimento del giudice ai fini della definizione dell’assegno di mantenimento.
Luigi Bulotta
Di seguito il link alla ordinanza