L’inchiesta di “Report”, relativa all’incontro in un’area di servizio dell’autogrill tra il senatore Renzi e lo 007 Mancini, si arricchisce di nuovi episodi. A quanto pare anche il Sen. Salvini avrebbe praticato il vizietto di incontrare uomini dei servizi segreti, al di fuori di incontri ufficiali e istituzionali.

Si è mosso anche il Copasir che, dopo l’audizione del direttore del Dis Gennaro Vecchione, attraverso l’ufficio di presidenza del Comitato per la sicurezza ha richiesto una ispezione sull’incontro avvenuto tra l’ex premier e il funzionario del Dis Mancini.

Il premier Draghi, come prima risposta, ha rimosso Vecchione dall’incarico immediatamente sostituendolo con Elisabetta Belloni.

Di più per ora, del contenuto di quel colloquio non è lecito e possibile sapere, se non che alla base di quella amichevole frequetazione tra Mancini e Renzi pare ci sia la passione del senatore toscano per i “Babbi”, gradevolissimi wafer romagnoli che, secondo quanto rivela il buon Matteo, il Mancini gli invia in omaggio ogni anno.

Purtroppo di consegne di “Babbi” o quant’altro, in quel filmato non si ha traccia, si vedono solo due signori che chiacchierano amabilmente per qualche decina di minuti in un’area di servizio dell’autostrada, luogo di certo inidoneo per un incontro tra un senatore della Repubblica ed un agente dei servizi segreti.

Ed a proposito di segreti il nostro è un paese che sta costruendo troppe pagine della sua recente storia, alcune delle quali ahimè anche tragiche, su pagine oscure, omissis e segreti di stato. Sarebbe auspicabile, quindi, che uomini delle istituzioni, pur volendo credere nella buona fede del senatore Renzi e che la storia dei “Babbi” sia vera e non una scusa per babbei, evitassero incontri al di fuori dei circuiti istituzionali, in luoghi strani, in special modo con persone appartenenti ai servizi segreti. L’Italia e la nostra democrazia, mai come in questo momento, ha bisogno di trasparenza.

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