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A Catanzaro non c’è veramente niente da fare?Riflessioni su uno dei più diffusi luoghi comuni del capoluogo della Calabria
Quando si va in giro per le strade del capoluogo della Calabria, non si fa altro che sentire le solite lamentele: “Catanzaro è morta”, “Qui non c’è mai niente” e asserzioni simili. Ma Catanzaro, città con circa un millennio di storia alle spalle, è realmente morta? E soprattutto, davvero non c’è mai niente? Culturalmente e artisticamente parlando, anzi, sembra tutto il contrario.
È possibile che basti semplicemente aprire un po’ di più gli occhi e guardarsi attorno per rendersi conto che, in effetti, non è proprio così come i più si ostinano ad affermare? Ebbene, sì. Infatti, da parecchi anni a questa parte, decine di associazioni di ogni sorta sono impegnate nella promozione territoriale o nella sensibilizzazione di determinati valori e tematiche, a cui si aggiungono centinaia di singoli, spesso privati, dediti alla promozione della cultura, dell’arte, della musica, della storia e di qualunque altra cosa stia loro a cuore della propria terra, senza contare le Istituzioni, le quali quotidianamente cercano di incentivare siffatte iniziative o di promuoverne altrettante autonomamente.
Dall’unione di queste componenti, differenti e variegate ma finalizzate al contempo a centrare un obiettivo comune, ovvero il vivace fermento cittadino, nascono così ogni giorno eventi di ogni sorta: dalla danza alla religione, da fiere e mercati a incontri e convegni, e ancora mostre, musica, teatro e cinema. Il più delle volte, inoltre, è tutto gratuito – sic! – in modo da permettere a chiunque di poter fruire liberamente di ciò che la propria città offre, contribuendo alla crescita e alla formazione non solo del territorio nel suo insieme, ma soprattutto degli individui singolarmente presi.
Ed ecco che si passa allora all’altra faccia della medaglia: “Oggi ci sono così tanti eventi insieme che non riesco a seguirli tutti”, “Ma non potevano mettersi d’accordo per non far coincidere gli orari d’inizio delle due iniziative?”, e tanti altri simili pareri che talvolta si possono ascoltare quando si frequenta qualcuno dei suddetti eventi. Dunque, c’è paradossalmente troppa carne al fuoco, così tanta che rischia di andare in fumo?
Invero, nulla di tutto questo. Semplicemente, poiché nelle realtà che iniziano ad acquistare una coscienza di sé e della propria importanza, sia a livello locale che regionale e – perché no? – persino nazionale, si cerca di offrire più alternative ai fruitori, in modo da poterne soddisfare tutti i gusti e le esigenze, capita allora che, dall’iniziale – o superficiale – considerazione secondo cui non ci sarebbe niente da fare, ci si ritrova immersi in una miriade di eventi di ogni sorta, che contribuiscono a rendere la città sempre viva e in continuo fermento.
Soluzione che apparirebbe pertanto la più sensata nel momento in cui si riflette sulla caratura medesima delle iniziative e di coloro che ne prendono parte, spinti dalla consapevolezza di poter contribuire, nel loro piccolo, ma con sinergia e collaborazione, a rendere più bella e piacente la loro città, perché è questo che le sue radici più profonde e la sua millenaria ed affascinante storia richiedono maggiormente.
Massimiliano Lepera