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Gabriele Del Grande ancora bloccato in Turchia: si muove la diplomazia
Il reporter toscano, Gabriele del Grande, riesce a mettersi in contato con l’Italia da quando è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay, con una telefonata ai genitori: “Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose sebbene non mi venga contestato nessun reato”. “Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”. “La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta”. Ha poi concluso la breve telefonata, effettuata sotto il controllo di 4 poliziotti : ” Soono stato tenuto in un centro di identificazione e di espulsione di Hatay”, alla frontiera con la Siria, e poi “trasferito a Mugla”, sulla costa egea, “sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento”.In serata la Farnesina ha diffuso una nota: il ministero chiede che il nostro connazionale “sia rimesso in libertà, nel pieno rispetto della legge”. “Il ministro Alfano – si legge – ha disposto l’invio a Mugla, dove Del Grande è detenuto, del console d’Italia a Smirne per rendere visita al connazionale” mentre “l’ambasciatore d’Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963”.