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La scoperta degli esopianeti: si rinnova il sogno dell’uomo di non essere solo nell’universo
E’ di questi giorni la notizia , annunciata dalla NASA, di quella che viene considerata la scoperta del secolo. E’ stato individuato un sistema denominato Trappist – 1, formato da una stella nana rossa, che fa parte della costellazione dell’Acquario, intorno a cui orbitano sette esopianeti, così chiamati perché esterni al sistema solare. Il nome della stella deriva dal telescopio belga Transiting Planets and Planetesimal Small Telescope, utilizzato per la sua osservazione. Gli esopianeti sono denominati con il nome della stella di appartenenza a cui si aggiungono le lettere in ordine alfabetico Trappist – 1b, c , d, e, f , g, h ; sono tutti rocciosi e descrivono orbite strette rispetto a quella della Terra, inferiori addirittura a quella di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. I più interessanti sono e, f, g, h perché rientrano in quella che viene definita “fascia di abitabilità” in quanto oltre a poter disporre di acqua allo stato liquido, sono meno caldi di b, c, d . Trappist – 1, meno calda del Sole, si trova a 40 anni luce da noi. Anche se non è molto distante, 40 anni luce corrispondono a 3,784 x 1014 Km! Si aprono, certamente, nuovi orizzonti. Un dirigente della NASA ha commentato: “Diciamo che questa nuova scoperta potrebbe fornire molti spunti a future opere di fantascienza” .
Maria Giuffrida