UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Catanzaro: la Confraternita di Maria SS.ma Immacolata ancora senza Priore e Seggio Priorale
Non è stata ancora definita la vicenda sorta per il rinnovo del Priore e del Seggio Priorale dell’Arciconfraternita Maria SS. Immacolata di Catanzaro.
La questione, che ormai da tempo si trascina, è sorta in seguito alla scadenza naturale degli organi che lo statuto prevede per la gestione della Confraternita. Fin dall’inizio sorsero polemiche e malcontenti perché lo statuto vigente stabilisce il divieto di potersi ricandidare dopo due mandati consecutivi. Tale previsione fu messa in discussione dal priore uscente e da alcuni componenti del Seggio che la ritenevano non applicabile essendo intervenuta una modifica statutaria e che, quindi, i due mandati precedenti non andavano calcolati. Ma la norma era chiara e non si prestava ad interpretazioni, per cui gli uscenti con due mandati alle spalle non si poterono candidare, ma non accettarono volentieri questa decisione ed esternarono in vario modo, anche sui media, il loro malcontento.
Le elezioni, rinviate in un primo tempo per il Covid, si tennero lo scorso 11 aprile. Subito dopo alcuni confratelli rappresentarono all’Unione Diocesana delle Confraternite, organismo che ha competenza giurisdizionale sulle confraternite, le loro perplessità sulla regolarità della procedura elettorale. A loro avviso la procedura sarebbe viziata, intanto perché le convocazioni erano avvenute con semplice sms e non per raccomandata, come previsto dallo statuto; poi perché non avrebbero tenuto conto del disposto dello statuto che impone, prima di escludere dal diritto di voto, l’invito, a chi non in regola con i pagamenti, di regolarizzare entro un anno la loro posizione e, solo dopo questo periodo, possono essere esclusi. Cosa che sembrerebbe non avvenuta, per cui alcuni confratelli non sarebbero stati ammessi al voto.
Acquisita questa lettera, su iniziativa dell’Assistente spirituale della Confraternita, al fine di chiarire la vicenda e ricomporre in un clima di fraternità la questione sono stati convocati i confratelli e i componenti dell’Unione Diocesana e l’Assistente della stessa Unione.
La riunione sortì l’effetto contrario, manifestando gli intervenuti solo grande tensione e riottosità certamente non consona ai componenti di un ente ecclesiale. Come se non bastasse, alcuni degli eletti dopo la riunione hanno inviato un esposto, addirittura con l’assistenza di un avvocato, tra l’altro anche candidato ed eletto, non solo all’Unione Diocesana, ma anche alla S.Sede, Dicastero per i laici, ribadendo la regolarità della procedura e, quindi la validità delle elezioni. Insomma, esposti e carta bollata, come nelle elezioni amministrative e politiche !!
Da allora tutto è fermo e rimangono dubbi e perplessità e, soprattutto alcuni i fedeli e semplici cittadini si chiedono se nella Chiesa è possibile che succedano queste cose, se debba prevalere l’attaccamento alle cariche e non lo spirito di servizio, comunione e fratellanza che dovrebbe far superare ogni diatriba in concordia e amorevole comprensione. E, poi, se ci sono regole non vanno rispettate e fatte rispettare da chi ne ha tale coomptenza?
E’ questa la Chiesa del popolo di Dio? Certamente no. Sarebbe auspicabile che la vita nella Confraternita sia riportata con determinazione ai valori autentici per i quali è nata, diventi Tabernacolo della presenza del Signore e si ponga fine a diatribe, pettegolezzi vari che circolano in città e non giovano all’immagine della comunità ecclesiale che ha tutt’altra finalità e ben altri obiettivi.