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Nuovo decreto Covid: le misure anti-pandemia fino alla fine di aprile
Il governo blinda l’Italia fino alla fine di aprile con il nuovo decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici. Si parte dal ritorno a scuola in presenza ovunque fino alla prima media per finire al divieto di fare visite agli amici nelle regioni in zona rossa, ad eccezione del weekend di Pasqua. Niente zona gialla, l’Italia sarà divisa solo tra arancione e rosso per tutto il mese di aprile, anche se si può sperare in deroghe, il governo potrebbe decidere di “mitigare le misure” se la situazione epidemica lo consentirà in caso di deciso calo di contagi e un netto aumento delle somministrazioni del vaccino in quei territori con dati da giallo.
Ecco alcune delle misure più importanti previste dal nuovo decreto legge del Governo.
Scuola
Secondo il nuovo decreto, dopo Pasqua, nelle zone rosse torneranno a scuola gli alunni della scuola primaria, fino alla prima media, mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50% . L’obiettivo è anche quello di eliminare gradualmente l’apprendimento a distanza per gli alunni più grandi. La novità, rispetto al passato, riguarderà i presidenti di Regione che non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.
Pasqua
Dal 3 al 5 aprile , in conformità con l’attuale decreto, tutta Italia sarà in zona rossa. Non si potrà circolare neanche all’interno del proprio comune ma è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale in massimo due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici. E’ sempre possibile svolgere attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione e attività sportiva all’aperto in forma individuale.
Spostamenti
Permane il divieto di spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano però ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive. E’ il caso, ad esempio, di Campania Puglia e Liguria, che hanno posto per Pasqua il divieto non solo per i non residenti ma anche per i residenti. L’accesso alle seconde case per i non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna. In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.
Viaggi
L’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza valida fino al 6 aprile prevede che tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori dell’Ue siano obbligati a sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad un periodo di 5 giorni di quarantena.
Bar, Ristoranti, Coprifuoco
Bar e ristoranti resteranno chiusi, sarà possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 solo per i ristoranti. In caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo. Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.
Obbligo di vaccinarsi per farmacisti e sanitari
Chiunque lavori in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati dovrà vaccinarsi. In caso di rifiuto è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. Previsto anche lo ‘scudo penale’ per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
Sbloccati anche i concorsi pubblici, si potranno svolgere le prove su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti. Dal 3 maggio è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.