UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
“L’amico Geniale”
Con la nomina dei sottosegretari si chiude, finalmente, la “campagna acquisti” del mercato delle poltrone di febbraio.
Tutti, apparentemente soddisfatti, si autoproclamano vincitori ed auspicano di iniziare a lavorare, ahimè, in sintonia e celermente per il “bene” degli italiani.
Renzi, quello che “Noi non rincorriamo poltrone semmai le abbandoniamo” rimette in pista gli ex dimissionari Bonetti , Bellanova e Scalfarotto.
La Lega miracolata, dopo il suicidio ferragostano di Salvini, rientra in pista e fa incetta di ministri e sottosegretari nonostante abbia la metà dei parlamentari 5 stelle.
Il Pd mantiene la stessa rendita di posizione acquisita nel precedente governo.
Forza Italia, ormai relegato ai margini della partita, rientra in gioco trionfante e rispolvera i vecchi volti che la facevano da padrone negli anni d’oro del berlusconismo.
LeU alza il muro intorno alla casella sulla quale è riuscita a salire ben conscio che dovrà difendersi dai quotidiani assalti dei nuovi “alleati” di governo.
“Arieccoli”, direbbero a Roma, dopo lungo letargo, tornano Andrea Costa, Bruno Tabacci e Benedetto Della Vedova.
Tutti scelti con il bilancino di precisione, con sapiente dosaggio anti mal di pancia.
Ma se la pancia si salva certamente le ossa dei 5 stelle e di quel povero signore, tal Giuseppe Conte, ne escono male.
I grillini, checchè ne dica Di Maio e colleghi a lui vicino, escono fortemente ridimensionati: una forza che dispone di una notevole maggioranza relativa parlamentare, costretta a contare quanto le altre forze che detengono la metà di eletti, spodestata dal posto di comando non può non schiumare di rabbia.
Il modo in cui, poi, è stato sbalzato giù dalla sedia l’ex premier Conte, il più amato dal popolo degli ultimi decenni nonchè stimato dalle cancellerie europee più importanti, ma odiato in casa da confindustria, televisioni e carta stampata, sarà raccontato per anni come una delle pagine più brutte della recente politica italiana.
Adesso che i cd. poteri forti si sono sbarazzati del pericolo Conte e degli “incompetenti 5 stelle” inizia l’era dell'”Eletto” non eletto , l’uomo della provvidenza, dell'”amico geniale” dei potenti che si sentiranno protetti grazie al suo carisma internazionale.
Nei mesi a venire vedremo se i nuovi ministri del governo lombardo-veneto, che in fondo tanto nuovi non sono e, forse, neanche altrettanto “migliori” , sapientemente guidati dall’uomo in possesso della pietra filosofale, trasformeranno i 204 miliardi dell’europa in oro, o saranno gli artefici dell’ennesimo appuntamento mancato con la storia del nostro paese.
Chi vivrà, vedrà!