UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
L’harakiri di Renzi
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Partono ufficialmente, da stamattina, le consultazioni del Presidente della Repubblica con i partiti.
Le varie delegazioni caleranno sul tavolo le proprie carte ed i giochi si sveleranno.
Matteo Renzi, si giocherà il Jolly, ribadirà al Presidente Mattarella le mirabolanti richieste di accordi programmatici ed allargamenti di maggioranza, a cui non crede ormai nessuno e che, invece, hanno l’unico ed ormai palese scopo di buttar giù dalla poltrona Giuseppe Conte.
Eh si, perchè la caduta dell’attuale premier è sempre stato il principale obiettivo del senatore toscano: Giuseppe Conte rappresenta, come da settimane ripete incessantemente il segretario del Pd Zingaretti, il punto di equilibrio , l’unico uomo capace di mediare con efficacia tra le attuali forze di governo e probabilmente , in prospettiva , il politico intorno a cui costruire un futuro accordo di programma e di alleanza tra Pd, M5S e LeU alle prossime consultazioni elettorali.
Introdurre, quindi, nell’agenda di governo argomenti come MES e Ponte di Messina, non avevano per Renzi altra funzione se non quella di buttare giù Conte, distruggere la sua crescente popolarità ed inserire, contemporaneamente, elementi divisivi tra le maggiori forze di maggioranza, Pd e 5Stelle .
Secondo, ma non secondario, obiettivo del senatore toscano era quello di provocare l’implosione del Movimento5 stelle ed inserirsi nella lista di quei partiti che, come avvoltoi, sperano da anni di pasteggiare sul cadavere dei pentastellati ed accaparrarsi una notevole dote di voti.
Ma gli ammiccamenti tra Pd e M5S e le prove di alleanza già sperimentate a livello periferico, garantite da una figura sempre più popolare come quella di Conte, hanno fatto comprendere, al furbo politico di Rignano, che da quell’alleanza sarebbe scaturita non la fine del governo giallo-rosso e la fine politica dei grillini ma la morte politica sua e del suo piccolo partito.
Da qui la scelta di premere sull’acceleratore, provocare la crisi prima che si arrivi a luglio e subentri il “semestre bianco”, cioè gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana, durante il quale il Presidente non può sciogliere le Camere.
Ecco perchè oggi il buon Matteo uscirà allo scoperto, non potrà più nascondere le sue reali intenzioni e si giocherà le ultime carte per salvare la sua altalenate ed a tratti spregiudicata carriera politica.
Ma l’all in che giocherà Renzi con i soldi e la pazienza degli italiani probabilmente sarà l’ultimo che potrà permettersi; la tecnica di farsi largo a spintoni, di distruggere anzichè confrontarsi con l’avversario politico stavolta , con molta probabilità, lo costringerà ad alzarsi dal tavolo definitivamente.
Gli italiani, nel prossimo futuro, non gli perdoneranno questa ennesima mossa spregiudicata, giocata, oltretutto, nel perido più tragico dal dopoguerra ad oggi e, probabilmente, anche tra i colleghi di parlamento si è diffuso un senso di stanchezza per le sue narcisistiche, spericolate giravolte politiche ed il Pd non vede l’ora di riprendersi quella quota di voti che Renzi gli ha strappato con l’inganno.
Nel frattempo, le destre ringraziano!