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Il calabrese Mons. Domenico Battaglia, “il prete degli ultimi”, è il nuovo Vescovo di Napoli nominato da Papa Francesco
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La diocesi di Napoli ha un nuovo Vescovo, è monsignor Domenico Battaglia, 57 anni, originario di Satriano in provincia di Catanzaro, proviene dalla Diocesi di Cerreto Sannita-Telese- Sant’Agata dei Goti in Campania.
Subentra al cardinale Crescenzio Sepe, 77 anni, alla guida della diocesi napoletana dal 2006 e che resterà quale amministratore apostolico sino all’ingresso del nuovo pastore. L’annuncio è stato dato alle 12 in contemporanea dalla Sala Stampa vaticana e dalla Curia napoletana.
Monsignor Battaglia, o don Mimmo, come ama farsi chiamare, ha svolto gli studi filosofico-teologici nel Pontificio Seminario Regionale “San Pio X” di Catanzaro ed è stato ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988 da Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Ha ricoperto svariati incarichi: dal 1989 al 1992 è stato rettore del Seminario liceale di Catanzaro e della Commissione diocesana “Giustizia e Pace”. Poi fino al 1999 è stato amministratore parrocchiale a Sant’Elia, parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, direttore dell’Ufficio diocesano per la “Cooperazione Missionaria tra le Chiese”, parroco a Satriano. È stato collaboratore al Santuario “Santa Maria delle Grazie” in Torre di Ruggiero, collaboratore parrocchiale a Montepaone Lido e amministratore della parrocchia “Santa Maria di Altavilla” in Satriano.
La sua incessante attività pastorale è stata caratterizzata dal suo costante interessamento e impegno a favore dei più deboli, degli emarginati tanto da essere chiamato “prete di strada”. Un impegno che ha saputo raccontare in due pubblicazioni: “I poveri hanno sempre ragione. Storie di preti di strada di Mimmo Battaglia e Virginio Colmegna”, pubblicato nel 2010 per Cittadella Editrice, e “Vecchie ciabatte… calzari di angeli. La tenerezza di un prete in cammino con gli ultimi”, uscito nel 2012 a cura di Edizioni Insieme.
L’impegno di monsignor Battaglia a favore dei più deboli e sfortunati è continuato con la nomina nel 1992, da parte del Vescovo Mons. Cantisani, a presidente del “Centro Calabrese di Solidarietà”, una Comunità dedita al trattamento e al recupero delle persone affette da tossicodipendenze, legata alle Comunità Terapeutiche (FICT) di don Mario Picchi, Federazione di cui è stato presidente nazionale dal 2006 al 2015. Mentre dal 2000 al 2006 è stato vicepresidente della “Fondazione Betania” di Catanzaro, l’Opera diocesana di assistenza-carità.
Il 24 giugno del 2016 Papa Francesco lo ha nominato vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti. Il 3 settembre successivo riceve la consacrazione episcopale nella Cattedrale di Catanzaro per le mani dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone assieme all’arcivescovo emerito Antonio Cantisani e all’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, metropolita di Campobasso-Boiano.
In questa Diocesi ha proseguito il suo impegno a favore degli umili e sfortunati.
Ora arriva a Napoli e già lo hanno già ribattezzato il Bergoglio del Sud Italia per il suo essere rimasto, anche da vescovo, un autentico prete di strada.
Questo è ilsuo primo messaggio alla diocesi:“Vengo con cuore aperto, – scrive Battaglia – specialmente verso coloro che sono i feriti della vita, verso tutti i cercatori di Dio e verso tutti quelli che Dio cerca, vengo verso i promotori del bene, della giustizia e della legalità. Vengo come un viandante che desidera camminarvi accanto, convinto che solo insieme possiamo seguire l’unico Maestro e Pastore, Gesù, Signore della vita e della storia! A Lui dovranno ispirarsi i nostri criteri, i piani pastorali, le scelte concrete, i comportamenti quotidiani. Gesù ci invita ad abitare una Chiesa che esce dai suoi sacri recinti per mettersi al servizio del territorio, a partire dagli ultimi. Una Chiesa dunque dove non si celebrano solo dei riti ma la vita e le speranze delle donne e degli uomini del nostro tempo. Su questa strada cercheremo di essere insieme artigiani di pace, cercatori di un infinito che intercetta i limiti per farne possibilità, costruttori infaticabili di speranza”.