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Ricovero Maradona: il parere del medico personale
Il ricovero di Diego Maradona, nella tarda serata italiana di ieri, in una clinica di La Plata ha scatenato, come prevedibile, una ridda di ipotesi e congetture.
Diego è ricoverato nella nella stanza 214 , una sala Vip al secondo piano, recentemente ristrutturata, in un settore isolato dai pazienti affetti da COVID-19, quindi praticamente isolato. Con lui la compagna Veronica Ojeda, il suo amico “Julito” e due guardie.
Secondo il suo medico personale, il neurologo Leopoldo Luque:”Diego è lucido, orientato nel tempo e nello spazio, non ha alcun problema a tutti e quattro gli arti ma sembra molto pallido, giallo ed un po ‘debole, quindi gli verrà somministrato del ferro, verranno eseguiti epatogrammi e altre analisi”.
“Non ha nulla a che fare con Covid-19, con alcuna dipendenza, o con un ictus come è stato ipotizzato all’inizio. In effetti, Diego sta bene e potrebbe lasciare la clinica quando vuole, perché non è in terapia intensiva o in un’unità chiusa o qualcosa del genere “
“L’idea è di idratarlo bene, continua Luque, si tratta di un trattamento a lungo termine, di almeno tre giorni, ma non è in una condizione grave, appena si sentirà meglio, avrà un aspetto migliore, se vuole, può andare”.
Luque ha giustificato questa situazione emotiva di Diego in quanto ha vissuto “60 anni di vita di pressione e non è facile essere Maradona”.