Dal silenzio delle istituzioni all’umana ingordigia di chi gestisce il potere: lettera aperta alla Redazione

 Dal silenzio delle istituzioni all’umana ingordigia di chi gestisce il potere: lettera aperta alla Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

…Dal muro di gomma dei servizi pubblici essenziali, …al muro del silenzio della giustizia negata, …e dall’assordante silenzio delle Forze dell’Ordine, degli Ordini Professionali, delle associazioni sindacali e dei consumatori, …alla grave forma di corruzione diffusa e di confusione generale, dei confini legali, fra il ruolo e la funzione delle Istituzioni dello Stato, della P. A., degli Enti locali, della Scuola, delle Poste, delle FFSS, del CSM e via via perfino dell’INPS, …e l’intollerabile cultura contemporanea, del “Capitale di Sorveglianza”, della Post-verità, dell’Escatologia “impropria”, dell’economia circolare e dell’assurda strategia della manipolazione mediatica della comunicazione informatica, o numerico-digitale!

Soprattutto dopo l’entrata in scena, del terzo, …e forse anche unico e ultimo linguaggio di comunicazione, “imposto e non proposto” alla “dichiarata” sovranità popolare! Una svolta epocale, che separa, ancora una volta, “nettamente”, il complesso e ambiguo rapporto di relazione, fra Istituzioni, Pubblica Amministrazione e Cittadini, considerati, di volta in volta, …ora cittadini, ora utenti e ora clienti, …ora elettori, ora pensionati, ora lavoratori, ora contribuenti, ora codici fiscali e ora miseramente soltanto ignari consumatori, “liberi di fare soltanto scelte obbligate!

Tutti titolari di diritti e di doveri, …di obblighi e di divieti, …di rispettare la legge, di pagare le tasse, le multe, i servizi pubblici e perfino di rivendicare in sacrosanto diritto-dovere alla difesa della Dignità, della Verità, della Giustizia e della piena Libertà di poter contare e fare affidamento, almeno sul senso del dovere dei Tutori dell’Ordine Pubblico, sulla bontà dei Servizi Pubblici essenziali e sull’estrema esigenza sociale della Legalità!

La verità è che, purtroppo – sosteneva a ragion veduta, ai microfoni RAI, l’ormai mitica e autorevole figura del dott. Nicola Gratteri, Proc. Gen.le della Repubblica a Catanzaro – …il vero problema non è più soltanto la corruzione, la concussione o la collusione, quanto “l’umana ingordigia”, che continua a mietere le sue vittime, …paradossalmente, proprio fra alcune delle più alte cariche della P. A., in un clima di decadenza morale, sociale e culturale, che è sotto gli occhi di tutti, senza mai dimenticare nemmeno, i numerosi casi della complicità attiva, passiva o omissiva, degli organi dello Stato, garanti della legalità delle Istituzioni e dell’alta responsabilità degli Ordini Professionali, delle Associazioni Sindacali, dei Patronati e dell’ormai anche insopportabile grave forma di miopia mentale dei distratti consumatori, più in particolare!

E non si spiegherebbe altrimenti come soprattutto l’INPS, già garante della sicurezza dei lavoratori in pensione, possa continuare a permettersi l’arroganza, o ancora peggio abuso di potere, di continuare a ignorare il suo ruolo, le sue funzioni e le sue precise responsabilità istituzionali, nei confronti dei pensionati! Eppure i numerosi ricorsi, la Rai e le continue denunce degli organi di stampa non sono certo mai mancate!

A partire dal caso della migrazione forzata di circa 500.000 pensionati dalla MPS, a tale Banca Widiba, con la complicità attiva dell’INPS, che non avrebbe dovuto, nè potuto trasferire alcuna pensione, senza l’autorizzazione formale, da parte dei pensionati, …e per finire alle ripetute scorrettezze dell’INPS di Catanzaro, che nonostante gli interventi della stampa e della televisione, continua a ignorare, tranquillamente, il suo preciso dovere giuridico-istituzionale, di dare dovuto risconto alla diffida spedita via p.e.c. dall’avv. Giuseppe Lanzo, da oltre sei mesi, sull’ennesimo caso di mancato rispetto della volontà legale dei suoi clienti, che rivendicano a pieno titolo, il diritto di accreditare, …o di revocare la propria pensione, secondo le loro insindacabili esigenze personali, …e mai, e in nessun caso, oltre la misura del 20%, mensile, come previsto per legge.

Né si può e si deve continuare a consentire alle assicurazioni di “ricattare”, apertamente, tanti automobilisti indigenti, che per legge sono obbligati a subire l’arroganza e l’abuso di potere, di chiedere dei premi assicurativi di gran lunga superiori al valore del veicolo!   

Francesco Di Lieto Pasquale Talarico

* Presid. reg.le Codacons  Calabria  ** Resp. Pubb. Relaz e Stampa  S.L.S.I. sede Calabria
                                                                                                                                                                                                                                                                    

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