UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Superati i 5 milioni di contagi nel mondo, in Amazzonia si teme un genocidio, i paesi più colpiti
La giornata di oggi, 21 maggio, segna un nuovo preoccupante record raggiunto dal coronavirus: il pianeta ha superato la cifra di cinque milioni di casi di contagi.
La fotografia attuale offre una visione contrastante della situazione con la Cina pronta a dichiarare “vittoria” sul virus, l’Europa che si sta gradualmente riaprendo e il continente americano dove il bilancio continua a salire e diventa ,giorno per giorno, sempre più preoccupante.
In un mese il numero dei casi diagnosticati ufficialmente è raddoppiato in fino a raggiungere i 5.022.064 di oggi , tra cui 328.730 morti, secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University. Valutazione , a detta degli esperti, senza dubbio ampiamente sottovalutata.
Molti sono i paesi, specialmente i più poveri, che inviano cifre ampiamente al di sotto della realtà anche per mancanza di mezzi utili per diagnosticare il virus sulla popolazione.
Continente più colpito con quasi 2 milioni di casi, di cui 169.932 morti, l’Europa continua il lento cammino sulla strada della normalizzazione.
L’epidemia continua a provocare il caos negli Stati Uniti, il paese più colpito al mondo per numero di contaminazioni (1,55 milioni di casi) e decessi (oltre 93.400)
Continua i braccio di ferro tra gli scienziati, che cercano di frenare l’espansione dell’epidemia predicando cautela, ed il presidente Trump che spinge per un ritorno alla normalità e vuole a tutti i costi riavviare l’economia del suo paese pochi mesi prima delle elezioni presidenziali.
L’America Latina e i Caraibi sono le regioni in cui il numero di casi sta aumentando di più con quasi 30.000 nuovi casi identificati nelle ultime 24 ore.
Il Brasile è il paese in prima linea, dove si è verificata una marcata accelerazione dell’epidemia, con quasi 20mila nuovi contagi in un solo giorno.
Le vittime in 24 ore sono state 888, che fanno così aumentare il bilancio totale a 18.859. In due settimane il numero dei decessi è cresciuto del 120%.
Anche qui a far notizia è l’assurdo atteggiamento del presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro, che continua a minimizzare il pericolo del virus e a criticare il contenimento.
Le popolazioni indigene dell’Amazzonia, prive di qualsiasi assistenza sanitaria ed abbandonate al loro destino, subiranno un “genocidio” per mancanza di cure.